giovedì 13 dicembre 2012

A chi serve il Registro?

A cosa serve il nuovo registro delle unioni civili o unioni di fatto del Comune di San Mauro? sul piano dei servizi alla popolazione è prevedibile che serva poco o niente. attivando questo albo per la registrazione delle coppie conviventi, non sposate, venerdì 26 ottobre il Consiglio comunale non ha riconosciuto diritti nuovi, non ne aveva la facoltà. Ha compiuto un gesto simbolico: un appello al Parlamento, travestito da delibera, perché equipari le coppie sposate e quelle conviventi, anche omosessuali.


Il Comune non possiede alcun potere di «equiparazione» fra coppie sposate e coppie di fatto, materia su cui ha competenza solo il Parlamento nazionale: anche per questo l’iniziativa di San Mauro pare inutile e inopportuna. Piccole concessioni il Comune potrebbe accordare in settori specifici (per esempio la sepoltura dei conviventi nello stesso cimitero, o agevolazioni tariffarie sui mezzi di trasporto) ma sul fronte dei servizi fondamentali come casa, assistenza, salute, il registro promosso dai consiglieri del Partito Democratico, Italia dei Valori e Cinque stelle (non direttamente dalla Giunta Dallolio, il sindaco si è astenuto dal voto) opererà solo «compatibilmente con la normativa vigente». non produrrà nulla che non sia già consentito dalla legge e dalla Costituzione repubblicana, la quale assegna una posizione specifica e molto chiara alla famiglia «fondata sul matrimonio» (art. 29).

A Torino il registro delle unioni civili esiste da due anni e non è mai decollato. «Fra l’estate 2010 e 2012 – riferisce il presidente del Consiglio comunale subalpino Giovanni Maria Ferraris – ha raccolto l’autocertificazione di 144 coppie su una popolazione di oltre 900 mila abitanti. Gli interessati hanno capito che si tratta di uno strumento simbolico, senza effetti».

A differenza di altri concreti interventi dell’amministrazione sanmaurese nel campo delle politiche sociali (per esempio recenti provvedimenti a sostegno all’abitazione delle famiglie povere) l’istituzione del registro lascia un retrogusto di propaganda. a noi sembra che il vero compito del Comune – al di là degli appelli – resti oggi quello di affrontare l’emergenza economica, garantire i servizi possibili, senza troppo distrarsi e senza illudere.

Alberto RICCADONNA

Articolo apparso su "Testata d'Angolo" del 25 XI 2012

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