Avviare un percorso strutturato e specifico sull’accompagnamento al lavoro è stata la proposta lanciata dall’arcivescovo di Torino monsignor Cesare Nosiglia durante la Visita pastorale a San Mauro nel gennaio scorso. Oggi questa proposta viene raccolta da un gruppo di volontari e dai parroci sanmauresi che nella primavera 2013 – in linea con il «Servizio per il lavoro» dell’Ufficio diocesano Lavoro – attiveranno un servizio locale sia per chi cerca lavoro, sia per chi l’ha perso.
«Una comunità che si interroga» è il primo dei titoli, e anche lo spirito, delle serate di preparazione dei volontari, tenute a partire da ottobre da don Daniele Bortolussi, direttore della Pastorale del Lavoro, e da Chiara Labasin in collaborazione con Engim Piemonte e fondazione Casa di Carità. «Le comunità cristiane dovrebbero sempre sentire la dimensione del lavoro come parte integrante dell’azione di evangelizzazione, a livello giovanile e adulto – spiega don Bortolussi – Il lavoro non può essere considerato solo quando manca e l’azione di accompagnamento nella sua ricerca si rivela una carità autentica quando è volta a far emergere le potenzialità delle persone, porta a conoscenza delle diverse opportunità formative e lavorative, talvolta sconosciute, offrendo strumenti per aumentare la propria occupabilità». Per avviare il servizio a San Mauro è in corso la formazione di volontari in grado di stimolare, riflettere e anche pregare per il lavoro. «Particolare attenzione va prestata al mondo dei giovani che le statistiche ci dicono essere la categoria più provata nell’inserimento nel mondo del lavoro» aggiunge Bortolussi.
Gesti concreti, quindi, per trovare un po’ di luce nel buio che è cominciato a calare dal 2008 in Italia e non solo. «Talvolta l’abbandono della ricerca del lavoro risiede nella fatica di vivere quest’azione in piena solitudine» spiegano gli organizzatori. Il Servizio per il lavoro può agire anche nell’ambito dell’orientamento rivolto ai più giovani, in difficoltà nella fase di discernimento dei percorsi di studio sia per la scuola superiore sia per l’università. Anche questo è realizzato «in rete» con gli enti che già stanno operando in questo settore. «Il Servizio in una Unità Pastorale come San Mauro non si sostituisce alle persone nella ricerca del lavoro e nell’orientamento – precisa Chiara Labasin – ma le accompagna nel modo più professionale e fraterno possibile, manifestando anche in questo modo l’amore di Dio che si fa presenza concreta attraverso i cristiani».
Cosa sta emergendo in questa fase preparatoria? È ancora presto per dirlo ma le fondamenta per attivare uno Sportello specifico – in un momento storico in cui molti giovani non riescono ad orientarsi e sono senza lavoro e i loro genitori lo hanno perso o rischiano di perderlo prima della pensione – ci sono. Per riuscirci non si può prescindere da una maggiore conoscenza del territorio in cui si vive. Partendo dall’esempio del Vangelo, calato nell’attualità, San Mauro ha un’opportunità: arricchire e potenziare le occasioni di ascolto su un tema attuale e spesso affrontato solo nel momento della necessità. Il corso durerà fino alla primavera del 2013 con alcuni workshop suddivisi in giornate intere e rivolte ai futuri addetti all’apertura dello Sportello.
Emanuele FRANZOSO
articolo apparso su "Testata d'Angolo" del 25 XI 2012
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