domenica 26 maggio 2013

Mamma Angioletta

La velocità del nostro vivere quotidiano fa sì che spesso non ci accorgiamo del bene costruito dal Regno di Dio intorno a noi, concretamente. Fa sì che non notiamo le persone impegnate a costruire questo regno di amore e di pace ogni giorno. Ecco perché vogliamo porre alla vostra attenzione il ricordo di una sanmaurese che ha dedicato la propria vita al Signore servendolo nei bambini senza genitori: Angioletta Bertolè, conosciuta come Mamma Angioletta, accolta dal Padre lo scorso venerdì 3 maggio.

Mamma Angioletta faceva parte della comunità Opera Pia del Sacro Cuore (via Montebianco 36), retta da consacrate laiche di spiritualità domenicana e nata nel 1942 dall’ispirazione di Padre Angelico Pistarino (domenicano), che voleva dare una casa e una famiglia ai bambini orfani. Padre Pistarino non voleva porre in essere «un orfanotrofio dove i bimbi, inquadrati da una vita comune e da un severo regolamento, sotto l’occhio vigile di religiose o religiosi assistenti, trascorrono, l’uno accanto all’altro, gli anni della fanciullezza in un’atmosfera gelida , nella quale l’alito della carità cristiana cerca di supplire l’assenza di un focolare domestico e di un cuore materno; ma invece una Casa dove i bimbi vivono la loro vita di famiglia composta non più di dieci bambini, una casa nella quale palpiti la fiamma dell’amore di una mamma accanto a piccoli cuori che si aprono» (dal libretto «Casa del Sacro Cuore» scritto nel XXV anniversario di fondazione).

Una di queste donne dal 1944 è stata proprio la signorina Angioletta Bertolè, che nel 1947 divenne la mamma della comunità, presto affiancata dalla signorina Mercede Petrucci, che arrivava dalla Toscana, e che da tutti fu chiamata la Tata. La mamma Angioletta e la tata hanno cresciuto, nel tempo, una quarantina di bambini e bambine facendo loro vivere l’esperienza di amore di una famiglia e conoscere l’amore concreto di Dio. Si sono donate a tanti bambini dando loro l’amore di una mamma. L’amare di mamma Angioletta era il modo concreto per rispondere alla chiamata di particolare consacrazione che il Signore le aveva donato: non era fatto di sentimentalismi superficiali, ma di convinzioni di fede forti e di concretezza dell’amore di Dio. Man mano i bimbi sono cresciuti, hanno lasciato la casa, hanno fatto scelte da adulti nella loro vita e hanno continuato a frequentare la casa del Sacro Cuore con le loro nuove famiglie e i loro figli. La mamma e la tata hanno così fatto anche da «nonne».

Questa grande famiglia si è radunata lunedì 6 maggio nella parrocchia di Sant’Anna per ringraziare Dio per il dono della Mamma, certi che dal cielo continua a seguirli con la concretezza vissuta nella sua lunga vita.

Don Claudio e Don Ilario

Lettera pubblicata su "Testata d'Angolo" del 26/5/2013