La velocità del nostro vivere
quotidiano fa sì che spesso non
ci accorgiamo del bene costruito
dal Regno di Dio intorno a
noi, concretamente. Fa sì che
non notiamo le persone impegnate
a costruire questo regno
di amore e di pace ogni giorno.
Ecco perché vogliamo porre alla
vostra attenzione il ricordo di
una sanmaurese che ha dedicato
la propria vita al Signore servendolo
nei bambini senza genitori:
Angioletta Bertolè, conosciuta
come Mamma Angioletta, accolta
dal Padre lo scorso venerdì
3 maggio.
Mamma Angioletta faceva parte
della comunità Opera Pia del
Sacro Cuore (via Montebianco
36), retta da consacrate laiche di
spiritualità domenicana e nata
nel 1942 dall’ispirazione di Padre
Angelico Pistarino (domenicano),
che voleva dare una casa
e una famiglia ai bambini orfani.
Padre Pistarino non voleva
porre in essere «un orfanotrofio
dove i bimbi, inquadrati da una
vita comune e da un severo regolamento,
sotto l’occhio vigile
di religiose o religiosi assistenti,
trascorrono, l’uno accanto all’altro,
gli anni della fanciullezza in
un’atmosfera gelida , nella quale
l’alito della carità cristiana cerca
di supplire l’assenza di un focolare
domestico e di un cuore materno;
ma invece una Casa dove
i bimbi vivono la loro vita di famiglia
composta non più di dieci
bambini, una casa nella quale
palpiti la fiamma dell’amore di
una mamma accanto a piccoli
cuori che si aprono» (dal libretto
«Casa del Sacro Cuore» scritto
nel XXV anniversario di fondazione).
Una di queste donne dal
1944 è stata proprio la signorina
Angioletta Bertolè, che nel 1947
divenne la mamma della comunità,
presto affiancata dalla
signorina Mercede Petrucci, che
arrivava dalla Toscana, e che da
tutti fu chiamata la Tata.
La mamma Angioletta e la tata
hanno cresciuto, nel tempo,
una quarantina di bambini e bambine facendo loro vivere
l’esperienza di amore di una
famiglia e conoscere l’amore
concreto di Dio. Si sono
donate a tanti bambini dando
loro l’amore di una mamma.
L’amare di mamma Angioletta
era il modo concreto per
rispondere alla chiamata di
particolare consacrazione
che il Signore le aveva
donato: non era fatto di
sentimentalismi superficiali,
ma di convinzioni di fede forti
e di concretezza dell’amore di
Dio. Man mano i bimbi sono
cresciuti, hanno lasciato la
casa, hanno fatto scelte da
adulti nella loro vita e hanno
continuato a frequentare la
casa del Sacro Cuore con le
loro nuove famiglie e i loro
figli. La mamma e la tata
hanno così fatto anche da
«nonne».
Questa grande famiglia si è
radunata lunedì 6 maggio
nella parrocchia di Sant’Anna
per ringraziare Dio per il
dono della Mamma, certi che
dal cielo continua a seguirli
con la concretezza vissuta
nella sua lunga vita.
Don Claudio e Don Ilario
Lettera pubblicata su "Testata d'Angolo" del 26/5/2013
domenica 26 maggio 2013
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