giovedì 15 settembre 2011

Occhio alle truffe!

Fingono di essere funzionari dell’azienda energetica, dell’Inps, della società che distribuisce il gas... Con stratagemmi come questi, anche quest’estate, odiosi truffatori sono riusciti a farsi aprire la porta di tante abitazioni dell’area torinese, compresa la zona di San Mauro, facendosi consegnare denaro dalle famiglie, soprattutto dalle persone anziane. Non c’è limite all’imbroglio: i malfattori indossano divise e cartellini contraffatti, mostrano di conoscere dettagli che solo un amico di vecchia data potrebbe ricordare. Prediligono vittime sole, i vecchi, i disabili.
Con fare gentile, abiti o divise eleganti, si avvicinano al loro obiettivo cogliendo le vittime di sorpresa e convincendole a fidarsi di loro. «Stiamo effettuando un controllo sui contatori del gas, ci apra». Oppure: «Ho saputo della morte di suo marito, signora, sono molto dispiaciuta e volevo farle le condoglianze. Si ricorda di me? Sono l’amica di suo figlio, andavamo a scuola insieme». E così via. Ogni scusa è buona per introdursi nelle abitazioni e, con l’aiuto di uno o più complici, appropriarsi di oggetti preziosi o denaro. C’è anche chi va subito al sodo seguendo il malcapitato dalla banca o dalla posta per «avvertirlo che ha appena ritirato o prelevato denaro falso» e che sarebbe meglio verificare se tra i risparmi a casa ci siano banconote contraffatte. La tecnica è collaudatissima: una volta toccato il tasto giusto, la vittima si fida. Come difendersi? Per prima cosa si consiglia di non dare mai confidenza a chi non si conosce, anche a costo di apparire scortesi; non fidarsi mai di chi mostra di ricordare a memoria il nostro albero genealogico. Soprattutto, mai aprire la porta di casa. Nei casi di persone munite di cartellini, documenti o addirittura divise da tecnico, carabiniere, vigile o poliziotto è bene effettuare una telefonata al centralino dell’azienda di turno o alla locale stazione delle forze dell’ordine per scongiurare possibili truffe. Qualsiasi movimento sospetto o insolito va segnalato perché può servire alle forze dell’ordine per smascherare troppi finti gentiluomini e gentildonne.
Emanuele FRANZOSO

Un’estate da ricordare


Ventitré sanmauresi alla Giornata mondiale della Gioventù di Madrid con il Papa. Circa 250 ragazzi coinvolti nei campi estivi e nelle tradizionali attività di Estate ragazzi presso le parrocchie della nostra cittadina. Sono i numeri di una stagione che si chiude nel ricordo di tanti momenti molto belli e vivaci. Tema generale di tutte le attività rivolte a giovani e ragazzi, quest’anno, era «educare alle relazioni e alla vocazione». A metà giugno, dopo la chiusura delle scuole, come in tutti gli oratori della diocesi di Torino (20 mila ragazzi coinvolti), è partito il consueto programma di animazione e formazione su argomenti tratti dal sussidio della cooperativa animagiovane «Centra il futuro, perché il futuro c’entra con te!» (Elledici). Tratti dalle guide di azione Cattolica i temi dei campi di Ulzio e Pialpetta. Sette i campi in questione nelle due case in montagna: due per i ragazzi di quarta e quinta elementare, due di prima e seconda media, uno di terza media e altrettanti di seconda e terza elementare e classi superiori (fino alla quarta). Fino a Madrid, per incontrare il Papa, hanno viaggiato 23 giovani dai 18 anni in su. La Giornata mondiale della Gioventù ha offerto giorni di festa, preghiera e intensa condivisione. Accompagnati in Spagna dai parroci don Ilario Corazza, don Claudio Furnari e da alcune religiose, le ragazze e i ragazzi si sono avvicinati all’appuntamento «mondiale» anche incontrando il vescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia. Per semplificare e velocizzare le comunicazioni all’interno del gruppo c’era anche una pagina sul social network dove i partecipanti alla manifestazione in Spagna hanno caricato fotografie, inserito commenti e consigli.
Estate Ragazzi: le settimane di animazione nelle parrocchie sanmauresi sono state quattro, l’ultima a settembre. Un periodo ricco, di svago, ma anche di riflessione sui temi dell’affettività e della vocazione come spiega don Giuseppe Barbero, presidente di Noi Torino, originario di San Mauro.
«L’estate delle parrocchie è quasi finita – osservano don Ilario Corazza e don Claudio Furnari – hanno partecipato complessivamente 250 ragazzi, di cui 150 partecipando ai campi. A nome di tutta la comunità dell’Unità pastorale diciamo grazie ai tanti animatori, cuoche, persone di segreteria, addetti ai lavori per preparare gli oratori e le case, seminaristi, suore e diaconi che hanno permesso di testimoniare la gioia e la bellezza di Gesù ai ragazzi della nostra città».
Emanuele FRANZOSO

Festa patronale

A metà settembre la comunità cristiana di san mauro Torinese celebra la Festa patronale dei Corpi santi. È un momento di preghiera e forte partecipazione popolare, che la città intera sottolinea con belle manifestazioni civili.
Il cuore della festa religiosa è domenica 18 settembre alle 10.30: una messa solenne presso la parrocchia di san Benedetto, (che celebra quest’anno il suo cinquantennio) sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia alla presenza delle reliquie. È prevista la partecipazione delle autorità cittadine; seguirà un momento di pranzo comunitario. La solennità sarà celebrata localmente anche nelle altre parrocchie.
Lunedì 19 settembre alle 21 si terrà la processione di ritorno delle reliquie da san Benedetto a Santa Maria di Pulcherada. VERSO LA FESTA. Anche quest’anno la Festa patronale sarà preceduta da un ciclo di serate di preghiera e riflessione nelle quattro parrocchie sanmauresi:
lunedì 12 settembre alle 21 concerto d’organo presso la chiesa parrocchiale Santa Maria di Pulcherada, organista Eugenio Sacchetti.
• martedì 13 settembre alle 21 presso la comunità Sacro Cuore di Gesù presentazione del Vangelo di marco a cura di don Gianluca Carrega, professore di Esegesi biblica presso la Facoltà di Teologia di Torino.
• mercoledì 14 settembre alle 21 presso la parrocchia di Sant’Anna serata di preghiera guidata dalle suore del Famulato Cristiano.
• giovedì 15 dalle 21 alle 3 del mattino adorazione eucaristica presso la chiesa di San Benedetto: dalle 21 alle 22 per tutta l’unità Pastorale; dalle 22 alle 23 preparata dalla comunità del sacro Cuore di Gesù; dalle 23 alle 24 preparata da Santa Maria di Pulcherada; dalle 24 all’1 del mattino preparata da Sant’Anna; dall’1 alle 2 preparata da San Benedetto; dalle 2 alle 3 preparata dai giovani.
I giorni della Festa patronale sono preziosi perché ci invitano a conoscere e apprezzare il dono dei sanmauresi che ci hanno preceduti, la loro testimonianza cristiana, il loro servizio alla città, le sfide e lo stile di vita che si sforzarono di esercitare tanti secoli fa. Tanti sanmauresi che nei secoli sono stati concretamente discepoli di Gesù. La memoria dei nostri «padri» ci sia di sprone a verificare la nostra vita e a cercare con rinnovata decisione le radici della fede in Gesù. Buona Festa a tutti!
don Ilario CORAZZA don Claudio FURNARI

Emergenza Povertà

Aumentano i poveri. E aumenta, nei limiti del possibile, l’impegno assistenziale e l’aiuto degli Enti pubblici, del volontariato di San Mauro. La presidente della Conferenza di San Vincenzo Maria Grazia De Angelis e l’ex presidente Giovanni Cantono segnalano un allarmante incremento delle famiglie che hanno bisogno di sussidi.
«Il centro d’ascolto – dichiarano – sta evidenziando un forte aumento delle situazioni problematiche. Negli ultimi 5 anni siamo passati da 12 a 65 famiglie assistite».
Quale aiuto offrite ai nuclei in difficoltà?
Offriamo un pacco viveri ogni mese, nei casi più gravi ogni quindici giorni. Nelle situazioni particolarmente difficili aiutiamo anche a pagare le bollette, in collaborazione con il Comune. C’è poi l’emergenza abitativa: occorre aiutare chi paga affitti sproporzionati rispetto allo stipendio o alla pensione. Ancora: c’è la situazione di chi è passato dalla cassa integrazione alla mobilità e infine alla disoccupazione. I casi di povertà stanno aumentando, ci troveremo costretti a centellinare le bollette.
Cosa offrite ai disoccupati?
Come altri enti che hanno istituito borse di lavoro, tirocini di formazione, noi abbiamo la possibilità di far lavorare alcune persone per un periodo di sei mesi a spese della San Vincenzo, poi alla scadenza del semestre queste persone dovrebbero venire assunte, invece accade più spesso che vengano licenziate.
Come finanziate la vostra attività di aiuto?
Ogni nostro associato versa un contributo economico. Poi c’è l’intervento del Comune e ci sono le collette economiche che facciamo durante la giornata dell’ulivo e alle porte del cimitero nel mese di novembre. Siamo inoltre collegati con il Banco Alimentare.

L’azione del Cisa

Il Consorzio intercomunale socioassistenziale «Cisa» è stato istituito nel 1997 dai comuni di San Mauro, Gassino, Castiglione, San Raffaele Cimena, Sciolze, Rivalba e Cinzano per coordinare e gestire congiuntamente le politiche di assistenza alle fasce deboli. Il direttore Antonio Russo e il vice presidente Mario Percelsi confermano che «da alcuni anni si constata una maggiore richiesta di sostegno ai redditi».
Come rispondete?
Quest’anno il fondo a nostra disposizione è arrivato a 500 mila euro perché i sindaci non vogliono far mancare i servizi. Siamo in grado di aiutare un numero di persone più elevato, ma con sussidi più ridotti.
Quali categorie di persone state particolarmente assistendo?
Nella prospettiva d’aiutare a vivere meglio la vita di tutti i giorni offriamo assistenza domiciliare ai disabili, agli anziani soli e in difficoltà, svolgiamo interventi su minori in collaborazione con l’autorità giudiziaria, proponiamo soggiorni estivi per anziani, ricoveri di sollievo. Nel 2010, riguardo agli anziani soli e non autosufficienti, c’è stato un aumento di richieste pari al 15%. Cerchiamo d’aiutare i loro familiari perché è molto difficile gestire una persona anziana, specie se legata da vincoli di parentela. In alcuni casi è sufficiente un’assistenza parziale: attraverso telefonate ci accertiamo dello stato di salute degli anziani, li accompagniamo alle visite mediche o alla Messa, li assistiamo nella spesa giornaliera. Può essere poi necessaria la presenza costante di badanti. Attraverso il Centro per l’impiego abbiamo proposto un albo per le badanti che abbiano seguito appositi corsi di formazione.
Come vi finanziate?
Siamo finanziati dalla Regione Piemonte, che a sua volta riceve fondi nazionali. Attingiamo alle finanze comunali, al servizio delle Asl e dei privati cittadini. Le famiglie assistite contribuiscono al pagamento dei servizi in base al proprio reddito (il costo delle badanti è detraibile fino a 2 mila euro). Un particolare contributo di 250 euro, erogato indipendentemente da eventuali assegni di accompagnamento o invalidità, eroghiamo agli anziani che vogliono vivere nella propria abitazione anziché trasferirsi in casa di riposo. Restare a casa, conservare le proprie abitudini è molto importante. Come osservava il filosofo Norberto Bobbio, le persone anziane hanno bisogno di sapere che i luoghi familiari non mutano: anche nel buio della notte percepiva gli oggetti posizionati sul tavolino da notte, traeva sicurezza dalla fiducia che tutto era al suo posto, immutato.
Luisa PILONE

Dopo la giornata di Madrid


«Ho vissuto la bellezza di essere cristiana». Così Ilaria De Donà, una dei numerosi sanmauresi che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù 2011, riassume insieme a Elisa Bordin la sua esperienza spagnola che l’ha portata a incontrare il Papa. Fin da subito, ciò che ha caratterizzato il viaggio è stato un grande e coinvolgente entusiasmo, largamente condiviso con gli altri numerosissimi partecipanti provenienti da ogni parte del mondo.
Il soggiorno in Spagna, articolato in due momenti di cui il primo nella città di Tarragona, si è svolto nell’alternanza tra il raccoglimento gioioso nella preghiera e la fatica del doversi adattare, compensata, però, dalla voglia e dalla felicità di essere lì presenti. Il gruppo sanmaurese, una volta arrivato a Madrid, si è sistemato in un centro sportivo della vicina cittadina di Majada Honda dove quasi ogni mattina i ragazzi hanno assistito alla celebrazione della Messa e a tre catechesi, volte a farli riflettere su alcuni aspetti fondanti della fede. Nel pomeriggio ogni gruppo poteva gestirsi il tempo libero come desiderava all’interno della città. In seguito all’arrivo di Papa Benedetto XVI, sono state invece organizzate dai volontari e dai responsabili delle attività, delle testimonianze e delle esibizioni, come ad esempio quelle del 20 agosto nell’aerodromo di Cuatro Vientos. L’ultima giornata vissuta a Madrid, il sabato che ha preceduto il giorno della partenza, è stata allo stesso tempo quella più profonda e quella più faticosa: oltre al fatto di dover dormire a terra, i giovani hanno dovuto ripararsi da una forte pioggia. In questo contesto, Elisa ricorda quanto «l’esortazione fatta ai giovani attraverso i grandi teleschermi istallati per l’occasione, abbia portato tutti i ragazzi presenti a recitare il Padre Nostro, producendo così un profondo ed emozionante coro multilinguistico pieno di speranza e calore». In seguito a questa esperienza ricca di fede e condivisione sia Ilaria che Elisa hanno acquisito la consapevolezza di quanto desiderano che la fede abbia un ruolo centrale nella loro vita, anche considerando il fatto che nella quotidianità, in cui si vive a contatto anche con persone non credenti, sia difficile testimoniare la fede in Dio. Tutti i componenti del gruppo, come afferma Ilaria, hanno la voglia, la speranza e la forza di «mantenere viva la grande fiamma della fede anche in contesti generalmente non religiosi». Si augurano, inoltre, di riuscire ad essere presenti alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà dal 23 al 28 luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile.
Insieme a Elisa e Ilaria hanno partecipato all’incontro di Madrid don Claudio Furnari e don Ilario Corazza, i seminaristi Alberto Nigra e Danilo Piras, suor Mariella Toselli e suor Virginia Abril Abril, Alessandro Marino, Carolina Fasano, Chiara Risso, Elisa Ottaviani, Enrico Trogolo, Fabio Amoroso, Federico Braida, Francesca Lisa, Francesco Camussi, Giulia Faggiano, Giulia Prete, Giulia Risso, Ilaria Modenese, Lorenzo Rizzi, Michela Racca, Monica Risso, Monica Zullo, Paolo Gilardi e Silvia Ottaviani.
Greta GUAZZOTTI

Patronale, animazione in piazza

Una patronale all’insegna della cultura e dei giovani, senza tralasciare la tradizione. I festeggiamenti civili di San Mauro cominciano con un incontro pubblico di illustrazione degli antichi affreschi ritrovati recentemente nella chiesa abbaziale di Santa Maria di Pulcherada, venerdì 16 settembre alle 21 presso la sala consiliare del Comune di San Mauro (ingresso dal retro). Sempre venerdì si inaugura il Padiglione delle feste in piazza Gramsci, quartier generale della Pro Loco del presidente Maurilio Rastelli (per prenotarsi alle cene tel. 011.8221592, 347.5044915 o 368.7327727); alle 21.30 nel padiglione spettacolo di cabaret a ingresso gratuito «Crociera sul Po» con Carlotta Jossetti, Stefano Brusa e Andrea Beltramo.
Si prosegue sabato 19 settembre: alle 16 partigiani in festa al Padiglione delle feste con concerto degli «Union des amis chanteurs» organizzato dall’Anpi sezione Leo Lanfranco. A partire dalle 18 presso il gazebo di piazza Europa «Concerto per Dario», commemorazione dell’indimenticato Dario Ghidini a cura dell’associazione «Amici di Dario», media partner «Giovani in rete» (www. giovaninrete.it). Alle 19.30 al Padiglione delle feste iniziano gli appuntamenti gastronomici con «Grigliate e non solo» a cura della Pro Loco; a seguire serata danzante. Domenica 18 stand informativi delle associazioni, del Comune e del gruppo «Giovani in rete» in tutto il centro storico e sul ponte vecchio con intrattenimenti musicali, workshop e la partecipazione del corpo filarmonico cittadino. Serata culinaria con la Pro Loco come da tradizione, seguita da concerto rock di gruppi giovani a ingresso gratuito, media partner «Giovani in rete» (www.giovaninrete.it). Lunedì 19 gare di bocce al parco Einaudi e serata a base di Paella (Pro Loco), poi musica revival con i «Ne fai’s band».
Martedì 20 torna la tradizionale fiera mercato a partire dalle 8 del mattino, mostra agricola alle 9 in via IV Novembre a cura dell’associazione «Il Cerchio», e ancora gare di bocce, mostra equina dalle 9 alle 12 in via del Porto. Dalle 14.30 piazza Gramsci si trasforma in parco giochi a cielo aperto per i bambini con l’animazione dell’associazione «Pan per focaccia». Alle 19,30 bollito misto (Pro Loco), alle 21 serata danzante, alle 22 il consueto spettacolo pirotecnico.
Emanuele FRANZOSO

Con il Cardinale

Il periodo estivo a San Mauro è stato accompagnato da molte ricorrenze importanti per le comunità cristiane dell’Unità pastorale 29: i festeggiamenti per il Corpus Domini con il cardinale Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino; il pellegrinaggio a Oropa e le feste tradizionali di San Grato e Madonna della Neve, molto sentite dalla popolazione.
Nel pomeriggio di sabato 25 giugno il parco di via Piave ha accolto il cardinale Poletto, i concelebranti, il sindaco Ugo Dallolio e tanti fedeli per la Messa del Corpus Domini. All’altare i parroci don Ilario Corazza, don Claudio Furnari insieme al diacono Roberto Porrati, padre Graziano e padre Vittorio dei somaschi e i seminaristi.
Don Furnari ha preso la parola per evidenziare il positivo cammino di integrazione delle parrocchie di San Mauro in una sola Unità Pastorale, voluta proprio dal Cardinale. «Dopo cinque anni dobbiamo dirle grazie – ha detto – perché insieme è bello». La festa del Corpus Domini è stata occasione per salutare il seminarista Alberto Nigra, sostituito da Simone Pansarella nella collaborazione alle parrocchie; è stata anche occasione per ricordare i 50 anni di professione religiosa di suor Bianca Concettoni. Hanno partecipato il gruppo alpini (che poche ore prima aveva inaugurato la ristrutturazione delle lapidi dei caduti al cimitero), i donatori del sangue, i volontari della Croce Verde, una rappresentanza della pallavolo di Sant’Anna e politici locali.
«È una gioia per me essere qui – ha commentato il cardinale Poletto – Sono riconoscente al Signore perché è bello sapere che due sacerdoti si trovano bene insieme, dopo le difficoltà affrontate per iniziare il cammino dell’Unità pastorale». La processione conclusiva ha raggiunto Santa Maria di Pulcherada, dove si è tenuto un ulteriore momento di preghiera, seguito da «merenda sinòira» nella piazza dell’Abbazia: tavoli imbanditi per 220 persone. In serata musica con la band Montenero presso il piazzale Europa.
Un altro momento forte dell’estate sanmaurese è stato il pellegrinaggio ad Oropa, una tradizione ormai. Lunedì 1 agosto 45 fedeli accompagnati da padre Giovanni dei somaschi e da Marina Prato si sono recati al Sacro Monte per venerare la Madonna Nera, antica immagine condotta a Oropa da Sant’Eusebio, patrono del Piemonte.
Il Sacro Monte, lontano dalle atmosfere cittadine, è un luogo suggestivo e di forte raccoglimento. Frequentato da milioni di fedeli, era amato dai Savoia, caro a tante figure note e meno note. Una lapide – è solo un esempio – ricorda il passaggio di Guglielmo Marconi, l’inventore della radio, che proprio dopo la sua visita al Sacro Monte ebbe a dichiarare: «nell’estate 1894 dall’alta montagna d’Oropa, contemplando il biellese, pensai che l’uomo potesse trovare nello spazio nuove risorse e nuovi mezzi di comunicazione».
L.P.

Don Ernest dal Benin


Terzo anno di «trasferta» estiva a san mauro Torinese per don Ernest Gbedan, sacerdote del Benin. su questo numero di «Testata d’angolo» racconta il suo doppio servizio in Africa e Italia.
Don Ernest Gbedan è originario del Benin (Africa Occidentale) dove è sacerdote diocesano a Ouidah, che quest’anno celebra i 150 anni dalla prima evangelizzazione. Dal 2009 si trasferisce a San Mauro Torinese nel periodo estivo in aiuto alle parrocchie dell’Unità pastorale.
Vuoi presentarti alla nostra comunità attraverso «Testata d’Angolo»?
Sono nato il 7 novembre 1970 in Benin. Sono stato ordinato sacerdote il 15 agosto 1998. Dopo quattro anni di ministero pastorale sono stato inviato a Roma per gli studi di Teologia dogmatica. Nel 2007 sono tornato in Africa dove insegno in Seminario a Ouidah, città del Benin meridionale.
Qual è il motivo della tua presenza in Italia?
Le parrocchie di San Mauro hanno da anni un legame stretto con il Benin. Numerose famiglie hanno adottato a distanza ragazzi e ragazze, aiutandoli a continuare gli studi scolastici. L’indimenticato parroco di Sambuy don Nicolino Rocchietti si era anche recato in visita nel mio paese con un gruppo di fedeli. In forza di questo legame, vengo qui a San Mauro dal 2009 per dare un aiuto ai parroci durante l’estate. Ma durante l’anno svolgo regolarmente il mio ministero in Benin.
Come si svolge la vita nel Seminario in Benin?
Per fortuna, nel momento in cui i sacerdoti diminuiscono in Europa, in Africa i seminari sono pieni di ragazzi che vogliono farsi sacerdoti (un piccolo seminario come quello di Ouidah ne conta 50/60 all’anno). È una grazia del Signore che non va sprecata. Perciò occorre seguire i seminaristi per dare una formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale adeguata. Nel seminario dove lavoro ci sono 140 seminaristi (tra i 20 e i 35 anni) che trascorrono la giornata dedicandosi alla preghiera, agli studi teologici e ai lavori manuali. I formatori residenti sono tredici sacerdoti.
Riguardo alla vita politica ed economica del Benin cosa puoi dirci?
Il Benin è un piccolo Stato dell’Africa occidentale indipendente dal 1960. Dopo un passato marxista dal 1972 al 1990, si è aperto alla democrazia nel 1990. Oggi esistono più partiti politici, un parlamento, una corte costituzionale e un presidente eletto ogni 5 anni, rinnovabili una sola volta. A livello economico le risorse del Benin dipendono dall’esportazione del cotone, la coltivazione principale. Il 50% della popolazione si occupa di agricoltura con mezzi precari. L’industria è inesistente. Il paese rimane povero nonostante gli sforzi compiuti per la meccanizzazione dell’agricoltura in questi anni.
E la Chiesa Cattolica?
La Chiesa beninese (25% della popolazione) conta quasi lo stesso numero di fedeli dell’Islam (20%). Ma la religione dominante è l’animismo, più conosciuto come religione vodoo del Sud Benin. Nonostante questa presenza forte dell’animismo, i cristiani sono presenti in vari settori e danno un forte aiuto nei servizi sociali (ospedali) e scolastici (scuole elementari, medie e superiori). Il Benin conta 10 diocesi, circa 1000 sacerdoti e 300 parrocchie. Quest’anno si celebrano i 150 anni dalla prima evangelizzazione (1861) e a conclusione di questo giubileo ci sarà la visita di Papa Benedetto XVI dal 18 al 20 novembre. Una curiosità: il primo missionario fu un genovese, Francesco Borghero della congregazione Società Missioni Africane.
Cosa pensi di San Mauro e della sua comunità?
Guardo al futuro della Chiesa di San Mauro (e dell’Italia in generale) con molta speranza. Tanti giovani si impegnano per dare una formazione spirituale ai ragazzi. Il lavoro dell’oratorio Chiara Luce del Sacro Cuore di Gesù (Sambuy) e degli altri oratori, i campeggi estivi ad Ulzio e Pialpetta, l’animazione dei numerosi gruppi di giovani sono segni di speranza per la Chiesa sanmaurese. Magari non danno ancora i frutti sperati. Ma con l’impegno dei parroci e degli animatori si avrà un futuro splendido. Servono dunque tanti operai convinti. Prego il Signore di mandare tanti collaboratori pastorali alla sua messe. Approfitto di questa opportunità per ringraziare i parroci e tutta la comunità di San Mauro che mi accoglie ogni anno.
Emanuele FRANZOSO

Sospeso il piano edilizio


La sospensione dei piani urbanistici che prevedono nuovi complessi residenziali a San Mauro. L’emergenza economica e occupazionale, ma anche l’impegno per sviluppare la rete di trasporti, le risorse culturali. Sono i temi che il nuovo sindaco Ugo Dallolio, a capo di una Giunta di centrosinistra, discute con «Testata d’angolo» a pochi mesi dalla sua elezione. È tradizione del nostro giornale verificare periodicamente l’attività dell’amministrazione comunale: un modo per facilitare la lettura dei fatti ai cittadini e per favorire la partecipazione politica, soprattutto quella dei giovani.
Etica e politica. Signor Sindaco, avete inaugurato il vostro mandato aumentando la retribuzione economica del primo cittadino...
La retribuzione percepita dal sindaco non è aumentata neanche di un euro. Il mio predecessore percepiva 1.395 euro mensili, tanti quanti ne percepisco io. L’apparente aumento è dovuto al fatto che il mio predecessore era un
lavoratore autonomo, mentre io sono un lavoratore dipendente e per il particolare meccanismo previsto dalla legge il lavoratore dipendente percepisce la metà dell’indennità rispetto al lavoratore autonomo. Se si fossero lasciati gli stessi parametri avrei percepito la metà del mio predecessore. Tengo anche a sottolineare che l’amministrazione comunale nel suo complesso costa alla Città meno di 7 mila euro mensili.
La vostra Giunta muove i primi passi, ma c’è già qualcuno che vi accusa di assenteismo. Vi sembra di dedicare tempo sufficiente al governo della Città?
Dedico alle incombenze del Comune una quarantina di ore alla settimana distribuite tra le prime ore del mattino e il secondo pomeriggio, dopo le 17. Nel resto della giornata devo osservare i miei doveri di lavoratore dipendente, come gli altri assessori . Siamo stati eletti proprio perché condividiamo la situazione di molti. Gli assessori che sono impegnati nelle questioni sociali hanno una presenza giornaliera: mi riferisco ad Arborea che ha la delega al Sociale, Gilardi nel settore del Commercio e Reymondet nella Cultura. Altrettanto fa il vicesindaco Lucrezia Colurcio che ha la delega al Territorio e all’Urbanistica. Borgogno non ha presenza giornaliera, perché di mestiere fa il capo gabinetto del Sindaco di Torino Piero Fassino, ma non ha incarichi che lo pongano a contatto del pubblico. Posso dire che Borgogno rappresenta un recupero importante per la nostra città, non solo perché è un sanmaurese e abita a San Mauro, ma perché, data la sua professione, può garantirci un respiro territoriale diverso.
Quali problemi ha trovato insediandosi in Municipio?
Ho conosciuto una realtà con molti problemi di tipo geologico e territoriale. L’80% delle persone che mi cercano hanno di questi problemi. È il risultato di 20/25 anni caratterizzati da un certo tipo di gestione della città, che dovrà essere ripensato.
Poi pesano molto gli sfratti e la mancanza di lavoro. La crisi a San Mauro è pesante. Mi sono attivato con il Cisa (il consorzio intercomunale) e con l’Atc: dovremmo ottenere la disponibilità di alcuni alloggi per i nuclei bisognosi. Per quanto riguarda il lavoro abbiamo ottenuto dalla Fondazione San Paolo 45 mila euro che ci consentiranno di attivare 380 ore di lavori socialmente utili per 11 disoccupati. È poco, ma il Comune non ha la possibilità di creare direttamente lavoro. Possiamo però cercare di creare le condizioni per attirare attività lavorative. A settembre si aprirà un tavolo con la Provincia, i comuni di Torino e di Settimo (in attesa che entri nella partita anche la Regione) per valutare soluzioni per l’area di Pescarito, che logisticamente è ben collocata. Il problema è cosa fare per attrarre industria e commercio in una situazione di crisi economica. Con i comuni del nord est (Settimo, Borgaro, Caselle, Volpiano, San Benigno) che coinvolgono 120 mila abitanti si cercheranno azioni coordinate per il commercio e altre manifestazioni di tipo economico, oltre che sinergie di servizi.
La vostra campagna elettorale ha puntato molto sulla riorganizzazione del territorio e su una politica che guardi più alla riqualificazione che alla costruzione di nuovi insediamenti abitativi. Quali saranno le azioni che conseguiranno?
Da settembre si comincerà ad organizzare tavoli di lavoro con i cittadini per riorganizzare il territorio e il futuro di San Mauro dandoci una prospettiva di 15 anni. Nel frattempo saranno sospese le varianti urbanistiche 11 e 14 (che prospettavano la costruzione di nuove unità abitative nella zona pedecollinare e nell’Otre Po, ndr.).
Non le sembra un po’ generico parlare di tavoli di lavoro? Chi concretamente dovrebbe farne parte?
Niente di demagogico. Ho in mente certamente tecnici con designazione politica, appartenenti a tutte le aree politiche, ma anche opinion leader. Per gli opinion leader occorre individuare criteri di scelta: possono essere rappresentanti delle borgate, leader di movimenti spontanei, rappresentanti veri della società civile. E occorre rivalutare la collina da un punto di vista paesaggistico e turistico. Il territorio va difeso, ma coinvolgendo anche i privati. Non prevediamo costruzioni nuove, ma occorre realisticamente ragionare sull’esistente. Bisognerà poi intervenire sui trasporti avendo occhio soprattutto alle esigenze di anziani e studenti. Si tratta di rendere funzionale la linea 3 sull’asse Settimo/San Mauro e di ridiscutere il percorso del 57, che dovrebbe servire meglio la zona, ma essendo doppio non può circolare in tutte le strade. È un problema da risolvere.
Pensa che il Comune di San Mauro, pur con le ristrettezze di bilancio, debba continuare a investire nel recupero di Santa Maria di Pulcherada?
Sono convinto che le risorse vadano trovate. Il lavoro va ultimato. L’affresco del Cristo pantocratore che è venuto alla luce con le prime opere di recupero è di grande valore artistico e storico, forse la testimonianza più significativa nel panorama medievale piemontese. Può diventare una importante attrattiva turistica e avere anche ricadute economiche per la città. Sarebbe interessante creare un circuito con l’Abbazia di Novalesa. Senza scordare che San Mauro ospita gli uffici della Burgo che sono stati progettati dal grande architetto brasiliano Niemaier, che è tra i progettisti della capitale Brasilia. La Burgo potrebbe dare la propria disponibilità per alcune visite guidate.
Roberto PORRATI

Per la liturgia nelle parrocchie

Sarà capitato anche a voi di andare a Messa in qualche chiesa che non sia la vostra parrocchia abituale e avere fatto paragoni o commenti, sia positivi che negativi, mettendo a confronto il modo di celebrare l’eucaristia. A me succede spesso. Per chi è «addetto ai lavori» è più facile cedere alla tentazione di «verificare» se tutto si svolge secondo le «norme».
Anche chi non ha studiato principi e norme della liturgia comprende comunque se una celebrazione è stata preparata e curata, oppure lasciata al caso, alla improvvisazione. Forse siamo talmente abituati a partecipare alla Messa, siamo abituati a trovare la chiesa aperta, illuminata, riscaldata, fiorita, pulita, siamo abituati a vedere che qualcuno proclama la Parola, altri cantano, altri raccolgono le offerte, che non ci domandiamo: «Chi si occupa di tutto questo?».
Già: chi si prende cura delle nostre celebrazioni? Nelle parrocchie, oltre ai parroci che sono i primi responsabili della vita liturgica, c’è qualcuno di buona volontà, con una sensibilità verso il mondo della liturgia, che ha scelto di offrire il suo servizio alla comunità in questo campo. È ovvio che chi viene scelto per svolgere tale servizio (perché di servizio si tratta) deve svolgerlo in modo corretto e responsabile, avendo cura di prendere conoscenza di questo meraviglioso mondo, preoccupandosi della propria formazione e avendo la consapevolezza che il servizio alla liturgia richiede tempo. Intorno agli operatori liturgici nasce quello che viene chiamato il «gruppo liturgico», un gruppetto di persone che collaborano ognuna per la sua parte, e di solito in modo silenzioso, nascosto e discreto. In questo gruppo rientrano coloro che si occupano di guidare la celebrazione, di curare la musica e il canto, la pulizia e il decoro della chiesa, di curare il turno lettori, dei ministranti, dei ministri straordinari dell’Eucaristia.
Guardando le nostre parrocchie possiamo dire che tutte, chi più chi meno, hanno questo gruppo o almeno un referente, ma c’è ancora molto cammino da fare.
È importante che la celebrazione si svolga nelle «regole del gioco», senza eccessi, evitando abusi, perché la liturgia è
espressione di culto, cioè momento in cui, come comunità e come singoli, ci mettiamo di fronte a Dio per esprimergli il nostro grazie, per chiedergli aiuto, per sentirci avvolti dalla sua misericordia.
«Fare liturgia» fa bene a noi! «Fare liturgia» è dedicare del tempo a Dio per imparare a conoscerlo nella sua Parola e a gustarlo nei suoi sacramenti. «Fare liturgia» è andare alla fonte e al culmine di tutta l’azione della Chiesa (Concilio Vaticano II, Costituzione sulla Liturgia).
A nome di coloro che nelle nostre parrocchie cercano di curare la liturgia, perché ogni domenica sia una festa dell’incontro con Dio e con i fratelli, chiedo a te che stai leggendo: non ti piacerebbe offrire il tuo contributo inserendoti in uno dei vari servizi necessari a dare dignità e solennità alla celebrazione? Scoprirai un tesoro nascosto che in primo luogo aiuterà te ad entrare nella bellezza della preghiera millenaria della Chiesa per poi condividerla con i fratelli in un cuor solo e un’anima sola. Grazie.
Vito

Servizio prelievi in via Torino

Martedì 6 settembre ha ripreso la sua preziosa attività il nuovo centro prelievi di sangue dell’associazione Mariuccia Allovio, attiva da quasi vent’anni a Settimo, Castiglione e San Mauro Torinese.
Oltre al servizio di trasporto solidale a disabili ed inabili (11 mila trasporti di persone in difficoltà solo nel 2010) la scorsa primavera è stato attivato il servizio prelievi (con richiesta) presso gli Uffici della Medicina Legale di via Torino 164.
Le prestazioni di laboratorio analisi sono interamente finanziate dall’Associazione. Dopo la chiusura estiva, nel mese di agosto, il servizio è nuovamente in funzione: vi si può accedere tutti i mercoledì dalle 8 alle 9.
L.P.

lunedì 5 settembre 2011

CONOSCIAMO IL CORO DI SANT’ANNA; PAOLO,IL MUSICISTA ARTIGIANO.


Il gruppo che a Sant’Anna gestisce i canti liturgici durante la messa delle 11.30 e nelle principali festività e rodato ed affiatato. Raffaella Boscolo (40) ne è la direttrice, Enrico Trogolo (19) suona il basso, suo fratello Stefano Trogolo (22) suona la chitarra e Paolo Audello (27) suona l’organo. A loro si aggiungono una ventina di cantori.
E’ per conoscere meglio Paolo che una domenica d’estate siamo andati a parlare con tutto il gruppo.
Si trovano a suonare il Venerdì sera, e il gruppo di cantori è formato da altri 20 elementi. In alcuni casi vengono fatti anche dei concerti in occasione di particolari eventi. Raramente manca qualcosa di buono da mangiare e qualcosa di caldo da bere, e le prove sono aperte a chi desiderasse dare parte del proprio tempo per animare, anche non sapendo propriamente cantare, può provare ad unirsi a loro.
Raffaella è da quindici anni che porta avanti il gruppo: per fare questo mette molta pazienza e soprattutto un lungo e continuo percorso di formazione. L’Istituto Ufficio Liturgico Nazionale organizza dei corsi per animatori liturgici che comprendono anche canto e lettura della Parola, che durano dai due anni in avanti. Raffaella li ha frequentati (e anche Paolo Audello) e sottolinea come questa formazione ricevuta sia parte importante del lavoro che stanno svolgendo insieme: «La celebrazione non mai qualcosa che si possa improvvisare… è qualcosa da “maneggiare con cura”».
Il repertorio del gruppo è quello canonica e suggerito, ma non hanno problemi a proporre anche brani dei Gen, di Frisina e di Machetta… e anche brani pop, come gli U2. “A volte facciamo dei concerti per la comunità – spiegano – come ad esempio è stato in occasione dei 50 anni di Sant’Anna o per Natale. In quei casi eseguiamo anche altri brani”
Ci intratteniamo qualche minuto con Paolo, l’organista. L’organo è uno strumento che viene suonato per mezzo di tastiere e di una pedaliera; particolare da non trascurare in quanto – come ci dice lo stesso Paolo – è l’unico modo per dare espressività a questo strumento che, non essendo come il pianoforte sensibile all’emotività del pianista, è l’ideale per un’esecuzione che debba favorire la preghiera. Per migliorarsi a gestire i registri Paolo ha unito l’esperienza artigiana appresa dal nonno Giovanni e dalle nuove tecnologie: ha chiesto a vari organisti dei progetti di pedaliere, non soddisfatto ha disegnato il proprio e si è messo a costruire i 30 pedali e le 30 molle nel legno. Ha poi collegato ogni pedale a un circuito che genera segnali midi che, collegato a un computer, riproduce piuttosto fedelmente (si tratta di un file audio di alta qualità) il suono dell’organo. In questo modo può permettersi di migliorare la propria tecnica anche da casa.
E’ un approccio perfettamente in linea con l’ottica di Paolo, per cui la musica è un mestiere (fa corsi di musica e canta come tenore) tende sempre a provare nuove esperienze e allargare i propri confini musicali. Iniziato allo spartito a 7 anni dallo zio Vito e con un corso di musica, ha sviluppato l’intenzione di fare il musicista: sassofonista nella banda del paese, chitarrista autodidatta, fonda un gruppo rock; al primo anno dell’università conosce un batterista con cui approfondisce l’ambito delle percussioni, tiene dei corsi di chitarra a Collegno, ha rapporti con un ensamble di musica cubana e intanto frequenta masterclass e seminari di approfondimento, proponendosi di suonare lo strumento del flauto in parrocchia. Ultimamente sta cercando di approfondire la propria voce come strumento: un soprano ha visto in lui un futuro nella lirica (passione del nonno Giovanni) e appena ha avuto la possibilità Paolo ha iniziato anche questo percorso.
In parrocchia da qualche anno suona l’organo: Paolo lo vive come servizio, secondo la massima di San Paolo per cui “ognuno partecipa portando il proprio dono”. La musica per Paolo è un mestiere che mette, con professionalità e giusto impegno, al servizio della comunità.
Matteo DE DONA'