mercoledì 28 dicembre 2011

BENVENUTO MONS. CESARE: PADRE, VESCOVO E AMICO

Ecco il calendario della visita pastorale di Mons. Cesare Nosiglia - maggiori informazioni su "La Voce del Popolo".

Sabato 7 gennaio

ore 18 Messa a San Benedetto di inizio visita pastorale
ore 21 incontro con equipe di Unità Pastorale e consigli parrocchiali sempre a S.Benedetto

Domenica 8 gennaio

ore 9 confessioni a San Benedetto
ore 10 Messa //
ore 11,30 messa al Sacro Cuore di Gesù (Sambuy)

Lunedì 9 gennaio

ore 15,30 incontro con anziani e ammalati a San Benedetto
ore 18 incontro con i catechisti/e al teatro di Sant'Anna
ore 21 incontro giovani al Sacro Cuore di Gesù (Sambuy)

Martedì 10 gennaio

ore 15 visita case di riposo di San Mauro
ore 21 incontro con i genitori dei ragazzi del catechismo di San Benedetto

Mercoledì 11 gennaio

ore 9,30 visita alle scuole
ore 15-16,30 visita agli ammalati in casa
ore 18 visita alla comunità "Il picchio"
ore 21 Lectio Divina a Santa Maria di Pulcherada

Sabato 14 gennaio

ore 11 incontro con religiosi/e a villa Speranza
ore 15,30 incontro con i genitori dei ragazzi del catechismo di Sant'Anna, Santa Maria e Sacro Cuore a Sant'Anna.

Sabato 14 gennaio

ore 17 incontro con i cresimandi di prima e seconda media delle 4 parrocchie a Sant'Anna
ore 20 cena e incontro con i gruppi famiglie al Sacro Cuore

Domenica 15 gennaio
ore 9 confessioni a Pulcherada
ore 9,30 inaugurazione affresco di Pulcherada e a seguire Santa Messa
ore 11,30 Messa a Sant'Anna (non sarà celebrata la funzione delle 9 a S.Anna)

Lunedì 16 gennaio

ore 10 visita scuole
ore 17 incontro ragazzi elementari del catechismo di Sant'Anna
ore 18 incontro ragazzi elementari del catechismo di San Benedetto
ore 21: incontro con Caritas (San Vincenzo, Centro d'ascolto, Sea, Avulls, Tavolo della solidarietà) a San Benedetto

Giovedì 19 gennaio

ore 9,30 visita alle scuole
ore 17 ragazzi catechismo Santa Maria
ore 17.45 ragazzi catechismo Sacro Cuore
ore 21 il Consiglio Comunale invita l'arcivescovo

Venerdì 20 gennaio
ore 9,30 visita alle scuole
ore 11 visita i luoghi di lavoro
ore 15-17 pomeriggio con gli ammalati in casa
ore 21 incontro con il mondo economico a San Benedetto

Sabato 21 gennaio

ore 17 a Santa Maria incontro con il gruppo Missionario

martedì 6 dicembre 2011

Stefano è diacono


Si è tenuta domenica 13 novembre nel Duomo di Torino l’ordinazione di quattro diaconi permanenti (Valter Casse, Giovanni Peretti, Andrea Variara e Gianpiero Ruffatto) e di due transeunti, Sanni Servais Yantoukoua N’Tia e Stefano Bertoldini, che proseguiranno il loro percorso spirituale e nel 2012 saranno sacerdoti. Stefano (nella foto) ha svolto a San Mauro il suo servizio pastorale dal 2007 al 2010.

Sulle orme dei Santi - Alla scoperta dei luoghi legati a don Bosco, Cafasso, Cottolengo...

Gli itinerari sulle orme dei Santi – organizzati a Torino nell’ambito dei festeggiamenti per i 150 anni dell’Unità d’Italia – si sono arricchiti di un nuovo percorso. Sino a metà dicembre è possibile prenotare e visitare gratuitamente i luoghi legati a grandi figure di santità, che dall’Ottocento in avanti hanno fatto conoscere Torino nel mondo. Sono itinerari legati ad Allamano, Cottolengo, don Bosco, Faà di Bruno, Muri e quartiere interreligioso di San Salvario: si aggiunge a questi percorsi un settimo percorso trasversale, che ripercorre gli altri itinerari, con l’aggiunta dei luoghi legati a Giulia di Barolo e Cafasso. Le visite si svolgono sotto la direzione di una decina di giovani: non guide professioniste ma di ragazzi e ragazze – anche stranieri – che provengono dalle parrocchie o dal mondo associativo (anche di San Mauro) e che hanno ricevuto una formazione specifica sul tema nei mesi precedenti all’attività. Accompagnano torinesi e turisti alla scoperta di curiosità e aneddoti della città. L’iniziativa rientra all’interno del programma «Torino di santi, quale futuro?», promosso dalla Pastorale della Cultura e dell’Università dell’Arcidiocesi di Torino, di cui è referente don Ermis Segatti, con il sostegno economico della Regione Piemonte. Scopo dell’iniziativa è di offrire un contributo alla riflessione sul 150° dell’unità d’Italia, a partire dall’esperienza dei santi torinesi che hanno vissuto a cavallo tra i due secoli. Oltre trecento i visitatori che, nella fase sperimentale da marzo a oggi, hanno ripercorso le strade, le piazze, gli edifici vecchi e nuovi della città, come l’oratorio San Luigi, Valdocco, la Consolata, la Volta Rossa, il campanile della chiesa di Nostra Signora del Suffragio, il Collegio Artigianelli, il santuario dell’Allamano. In questa parte finale dell’anno ci sarà anche un coinvolgimento delle parrocchie e delle scuole, tutti i fine settimana. Si riprenderà a febbraio 2012. Nuove iniziative e percorsi sono previsti su altre figure chiave, religiose e laiche, che verranno promosse nei prossimi mesi. Il calendario delle visite e maggiori informazioni su tutte le iniziative si possono trovare sul sito: www.santisociali.it. Possibilità di concordare visite anche fuori calendario. Per prenotare i percorsi è possibile telefonare al numero 366.4832712 dal lunedì al sabato (dalle 12.30 alle 14 e dalle 18.30 alle 21) oppure inviare una mail a: percorsi@santisociali.it.
Emanuele FRANZOSO

È di San Mauro il campione di vela

I ragazzi crescono e si fanno strada anche in luoghi e campi inaspettati o inusuali. Stiamo parlando di Federico Menegatti, un giovane diciassettenne sanmaurese (nato a Moncalieri nel 1994), e quindi figlio della «bassa» che, inaspettatamente, ma solo per chi non lo conosce veramente a fondo, ha vinto all’ultima regata il campionato zonale della Liguria lo scorso 9 ottobre per barche Laser 4,7 (la misura si riferisce alla superficie della vela) dopo diverse combattutissime gare (Andora dal 6 all’8 maggio; Vado ligure il 12 giugno; Bogliasco il 3 luglio; Arma di Taggia il 16 e 17 luglio; Varazze il 17 e 18 settembre e l’ultima di Loano, appunto l’8 e 9 di ottobre). Federico ha prevalso su altri 16 agguerriti concorrenti, teoricamente ben più titolati o comunque avvantaggiati dal fatto di risiedere in zone che permettono una maggiore vicinanza al mare e alla cultura marinara di quanto, obiettivamente, non sia la nostra pianura Padana, notoriamente patria di piemontesi «bugia nen». Come ci dice lo stesso Federico: «Certamente la distanza dal mare, o comunque da una zona di cultura marinara, non mi ha avvantaggiato ma evidentemente ha prevalso la passione e anche, un po’, la mia testardaggine. Anche se non posso dimenticare che l’amore per questo sport mi è stato trasmesso da mio padre Daniele, grande appassionato di vela fin da giovane e certamente mio primo maestro in buoni risultati scolastici che gli consentono di continuare a praticare la sua passione: «non posso certo permettermi di ‘toppare’ un’interrogazione – sottolinea il giovane campione – La mamma è stata chiara; ‘la vela viene dopo lo studio! E con questo ho detto tutto’».
C’è da immaginare che dopo questo successo le tue aspirazioni saranno di diventare un grande della vela come, ad esempio, Giovanni Soldini, diventato famoso per le sue traversate in solitaria, o Paul Canard e Dennis Conner, famosissimi timonieri dell’America’s Cup, e di partecipare alle grandi regate internazionali...
«In effetti, anche se quello delle regate appare come un mondo molto attraente, soprattutto per un ragazzo della mia età, e anche se intendo continuare a fare regate per molti anni, la mia aspirazione più grande è sicuramente quella di riuscire a diventare un allenatore federale di vela. La trovo una collocazione attinente al mio carattere e modo di essere».
Niente da dire: anche modesto e con i piedi per terra. Cosa si può chiedere di più?
Piero NEBBIA

Anziani - Non solo nonni



Passeggiando per le vie e i giardini di San Mauro e vedendo quanti nonni si prendono cura dei nipoti, mi è venuta in mente una battuta di Cesare Zavattini, scrittore e scenografo importante, che ha lavorato anche con Fellini: «Si muore soltanto quando non c’è più nessuno che desidera che tu resti in vita». É una battuta che ci dice quanto sia fondamentale ad ogni età vivere in relazione con gli altri. Per un anziano cristiano non parliamo di una relazione qualunque, che può esaurirsi nel giocare a carte al bar. Parliamo piuttosto di uno stare insieme, che porta a vivere sempre la dimensione dell’amore in ogni circostanza. A volte è accudire i nipoti, cioè prendersi cura di un futuro che l’anziano non vedrà, ma che gli consente di vivere profondamente la dimensione della speranza, che è vita. Altre volte si resta in vita prendendosi cura di un altro anziano perchè non abbia a immalinconirsi nella solitudine, a volte portando insieme il dolore di un altro.
La speranza cristiana si apre a qualunque età e ci dice che non c’è mai un tempo inutile, se sappiamo trovare uno scopo al tempo che passa. Abramo ha iniziato la grande avventura in età molto
avanzata, da anziano ha creduto alla proposta che Dio faceva incredibilmente a lui, ci ha creduto, l’ha vissuta fino in fondo e il suo tempo non è stato soltanto uno scorrere di ore, giorni e anni, ma è stato l’inizio del tempo della possibilità della salvezza per tutti, proprio per tutti noi ebrei, cristiani, credenti in altre religioni e anche non credenti e basta. Oggi nessun regista di spot pubblicitari avrebbe mai ingaggiato Abramo: non era giovane, non era bello. Dio però i suoi spot li scrive in altro modo; come al solito sorprende prendendo la pietra scartata e con questa edifica la sua proposta, proprio a partire da una persona anziana. Invecchiando dovremmo ricordarci di questa predilezione che Dio ha avuto per Abramo; non soltanto per consolarci, ma per acquisire la consapevolezza di essere parte di un progetto che va avanti anche grazie alle persone anziane. L’Unità pastorale di San Mauro offre molte possibilità di partecipazione a tutti. Si è costituito un gruppo anziani molto attivo, che supporta i gruppi di anziani delle singole parrocchie. Spesso si sta insieme nei pellegrinaggi. Chi meglio degli anziani, che hanno camminato lungo tutto il corso della loro vita, può capire il senso di un pellegrinaggio? Non una semplice gita, ma la ricerca di uno scopo al proprio viaggiare, di una meta, una finalità.
Mi ha molto colpito che nell’ultimo pellegrinaggio organizzato dall’Unità pastorale sui luoghi delle beata Chiara Luce Badano nel primo anniversario della beatificazione (vedi servizio a pag. I) abbiano partecipato molti anziani. Chiara Luce è tanto cara a Papa Benedetto per la sua gioventù, per come ha vissuto la sua relazione con Gesù nel dolore, sì, misticamente certo, ma anche tanto «da giovane». I pellegrini anziani l’hanno colto e l’hanno sentito proprio. Partecipano nel corso degli anni ad altri apprezzati pellegrinaggi presso i santuari, o alle radici della spiritualità somasca, come è accaduto in passato. C’è, insomma, anche una chiesa per gli anziani: la nostra comunità cerca di accompagnare tutti.
Per chi sente venir meno le forze e deve chiedere aiuto, cercare assistenza, anche professionale, a San Mauro troviamo la Casa del Famulato Cristiano, espressione delle suore del Famulato Cristiano, fondate da mons. Adolfo Barberis. Qui l’amore cristiano si esprime in un’assistenza qualificata, con psicoterapia e fisioterapia, un’animazione molto vivace con un gruppo di canto, lettura di giornali e dei periodici che, aprendosi all’esterno, si giova anche di spettacoli teatrali. Molto interessante è che il gruppo di animatori sia composto da parenti degli ospiti o di ex ospiti, che hanno mantenuto un legame con la struttura.
diacono Roberto PORRATI

Emergenza lavoro - Famiglie in allarme

Il 20 gennaio 2008 inaugurammo il primo numero di «Testata d’Angolo», edizione locale del settimanale diocesano «La Voce del Popolo», con un articolo dal titolo: «Il silenzio dei poveri». Si parlava delle nuove povertà ed eravamo solo all’inizio di quella crisi economica di cui si continua a parlare ininterrottamente da quattro anni. Cosa è cambiato nel frattempo? Dal 2008 il problema della povertà si è esteso a centinaia di nuove famiglie anche a San Mauro Torinese. E le famiglie colpite non sono tutte silenziose, ma gridano aiuto, chiedono ascolto.
L’area in cui si estende il territorio sanmaurese si sta trasformando, oggi appare molto variegata. Ci sono la collina con le sue abitazioni ai piedi del Parco protetto di Superga, il centro storico e le borgate di Sant’Anna-Pescatori e Sambuy (dove oltre alle case esistono molte attività commerciali) e l’Oltrepo, zona recentemente ridisegnata con nuovi palazzi e attività che confina con l’autoporto Pescarito: il cuore industriale e della produzione. Tutto questo in 12,5 chilometri quadrati.
Molte attività industriali hanno purtroppo chiuso (Panem, Arancio...) o annunciato che lo faranno (Edilibro Boccato, Cartiere Burgo). Altre hanno lasciato a casa molti lavoratori, alternando periodi di cassa integrazione a piccoli momenti di ripresa come la Case New Holland, in strada Settimo. Le parrocchie, i servizi socio-assistenziali e le altre istituzioni cercano di rispondere all’emergenza ponendo maggiore attenzione ai «nuovi» poveri. È uno dei temi che sarà presentato a mons. Nosiglia nei giorni della sua Visita pastorale.
L’Arcivescovo avrà occasione di visitare anche realtà produttive virtuose, che per fortuna non mancano in città. Ma l’attenzione maggiore sarà posta alla conoscenza diretta delle realtà in difficoltà. Si tratterà di mettersi in ascolto delle centinaia di famiglie che faticano ad arrivare dignitosamente alla fine del mese e delle molte che temono per il futuro.
«La nuova povertà è forse più dura da sopportare perché manca l’abitudine, e al disagio economico si somma quello sociale – ricorda Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana torinese – Secondo le cifre ufficiali quest’anno il tasso di povertà in Piemonte è sceso dal 5,9 al 5,3%, ma noi abbiamo altri numeri, ben più pesanti: 12% di poveri nell’area metropolitana di Torino».
Monsignor Nosiglia conoscerà gli imprenditori, che in alcuni casi vivono le stesse paure e timori dei loro dipendenti. L’economia di San Mauro è messa a dura prova da tanti fattori concomitanti: mancanza di commesse, concorrenza e delocalizzazioni. L’utilizzo di cassa integrazione – ordinaria, straordinaria e in deroga – è spesso un’anticamera della mobilità e dei licenziamenti. In queste settimane la Camera del Lavoro torinese ha lanciato un allarme preoccupante proprio in questo senso: l’incertezza sulla reale disponibilità di ammortizzatori sociali in deroga rischia di spingere le aziende a optare per il licenziamento dei propri dipendenti. «Per il 2012 è stata stanziata, per la cassa in deroga, la stessa cifra del 2011» assicurano dalla Camera del Lavoro, dove comunque riconoscono: «il denaro non basterà».
La Case New Holland, sebbene da anni conviva con la «cassa», ha trascorso periodi di buona salute. Quest’estate – precisamente ad agosto 2011 – il comparto Fiat Industrial (camion, veicoli industriali, edili e agricoli) ha registrato un rialzo del 5%, trainato in buona parte dal sito sanmaurese. Sempre nel periodo estivo sono state 15 le nuove assunzioni in strada Settimo. Ma non bastano numeri così esigui a diradare lo spettro della crisi che ormai si è materializzato e diffuso in molti settori: i lavoratori dell’automotive stanno vivendo comunque mesi difficili. A pochi isolati dalla Cnh, in un capolavoro dell’architettura quale è l’edificio delle Cartiere Burgo – opera dell’architetto brasiliano Oscar Niemeyer – decine di lavoratori rischiano di dover fare le valigie. Il gruppo, uno dei principali produttori mondiali di carte patinate, ha intenzione di chiudere la sede che occupa 174 persone. L’intenzione dell’azienda è di concentrare le attività a Villafranca Vicentina, dove già si trova la sede legale. Secondo i sindacati la chiusura dovrebbe avvenire gradualmente nel giro di una ventina di mesi. Soltanto a luglio 2011 la sede sanmaurese della Burgo aveva compiuto 30 anni e per l’occasione era stata organizzata una grande festa a porte aperte nell’omonima via, intitolata al fondatore dell’azienda Luigi Burgo. Contemporaneamente, però, alcune figure interne all’azienda avevano già preso la via veneta mentre lo stabile, da tempo messo in vendita, pare non abbia ricevuto offerte da possibili compratori. Sono tutti segni di un tessuto economico complesso e difficile da comprendere.
Emanuele FRANZOSO

Asili e scuole anche in parrocchia


La Visita di mons. Nosiglia a San Mauro interesserà anche le scuole: una fitta rete di realtà educative, vivaci ed eterogenee. Numerosi sono gli istituti scolastici sanmauresi: le scuole medie Silvio Pellico e Carlo Alberto Dalla Chiesa, le elementari Nino Costa, Catti, Morante e Allende, e un ampio ventaglio di scuole materne che include la Garrone, la Freinet, la Morante, la Campra e le scuole materne parrocchiali Sant’Anna e San Benedetto. Di queste ultime parla la dirigente Carla Strocco,
sottolineando «il ruolo fondamentale della materna nello sviluppo del bambino, che in questa prima fase del suo percorso scolastico impara a socializzare e comincia a comprendere valori quali l’amicizia, l’autostima e la disciplina».
Di fondamentale importanza nel percorso di crescita degli alunni delle materne è il ruolo delle maestre, che durante l’estate si adoperano per definire il programma educativo e la didattica dell’anno venturo. «Nelle nostre scuole – spiega la Strocco – abbiamo un laboratorio d’inglese, uno di musica e uno di psicomotricità. Quest’anno abbiamo intrapreso con i bambini anche un corso di teatro e uno di giardinaggio, e in primavera prenderà il via un progetto di educazione stradale con i vigili urbani». Le due materne parrocchiali ospitano 150 bambini, divisi tra le sezioni normali e primavera.
Vivace è anche l’offerta formativa delle altre scuole cittadine. Per quanto riguarda le elementari si segnalano, a fianco del programma scolastico di base, molte apprezzate attività pomeridiane, per esempio nella scuola «Giorgio Catti» – ma si potrebbe parlare anche di altri istituti – dove gli alunni hanno l’opportunità di usufruire di un laboratorio di informatica, lezioni di musica, biblioteca interna, teatro, approfondimenti scientifici e attività ludiche. Ai bambini interessati si dà l’opportunità di cucinare dolci casalinghi, frequentare laboratori di ceramica dove sviluppano la manualità (c’è un forno, per cuocere i manufatti). Per i bambini portatori di handicap sono state introdotte specifiche attività per l’esercizio delle abilità motorie.
Molte sono le attività integrative anche nelle scuole medie. Meriterebbero un lungo elenco. Anche qui ci limitiamo ad un solo esempio: la scuola «Silvio Pellico» e i suoi laboratori bisettimanali, i corsi di scrittura creativa, gruppi di teatro, corsi di canto e musica e, per concludere, un originale corso di galateo.
Greta GUAZZOTTI Caterina PEPE

Politica locale - Quale formazione?


Quali messaggi la comunità politica sanmaurese e le sue formazioni (non solo quelle presentatesi alle elezioni) potrebbero trarre dalla Visita pastorale di mons. Nosiglia? Uno è senz’altro legato ai giovani, cui l’Arcivescovo sta dedicando iniziative significative per dimostrare che si può contare su di loro. Posso portare due esempi di come a livello diocesano la Chiesa torinese stia cercando di dare risposte (e formazione) su argomenti appartenenti alla sfera politica. Si tratta di due esempi strettamente interconnessi: il Consiglio Diocesano dei Giovani e la Scuola Diocesana di Impegno Sociale e Politico.
Il Consiglio Diocesano dei Giovani è un tavolo di discussione, istituito da mons. Nosiglia, che ha raccolto una ventina di giovani provenienti da tutta la diocesi per chiedere loro consiglio su alcuni temi di attualità ed avere «antenne» sulle priorità sociali, anche verso i giovani, che la Chiesa, e nello specifico quella torinese, dovrebbe ascoltare. Nelle riunioni bimensili che si sono susseguite dallo scorso mese
di gennaio i temi più caldi sono stati formazione, lavoro, politica. Il tema della formazione, connesso a quello dell’educazione cristiana e della catechesi, era già nelle priorità del Vescovo, che ha inserito la questione educativa nel piano pastorale torinese. Il tema del lavoro ha portato alla formazione di «focus group» sul territorio e tavoli di discussione che hanno coinvolto realtà diverse sul territorio torinese e che hanno portato, in occasione della Notte dei Santi, ad un convegno cui hanno partecipato anche sindacati e uomini provenienti dalla scuola e dal volontariato. Per quanto riguarda la politica, ed è qui che il discorso si lega al precedente, è stata stimolata la nascita di una Scuola diocesana di formazione all’impegno sociale e politico. Appena partita, la Scuola di politica ha già un gran numero di iscritti, molti provenienti da alcune esperienze di politica nei Comuni e nelle Circoscrizioni, molti altri mossi dalla curiosità verso un tema che riguarda da vicino la propria vita da cittadini cristiani. Intervistando alcuni giovani che hanno partecipato al primo incontro della Scuola di Politica emerge il desiderio di confrontarsi in prima persona sul delicato rapporto fra impegno politico e vita cristiana. Si ha la sensazione che molti politici si dichiarino ispirati da valori cristiani per fini meramente elettorali, mentre altri agiscono più a titolo personale o per slogan, che in base a una vera conoscenza della Dottrina sociale della Chiesa. Gli argomenti affrontati dalla Scuola di politica e impegno sociale sono molti, a cadenza mensile. Sono organizzati con metodo molto efficace, «a corso» e non «a conferenze»; un metodo che permette di approfondire i temi con l’aiuto di tutor dedicati. Le iscrizioni sono ancora aperte, maggiori informazioni si trovano sul sito internet della diocesi di Torino.
M.D.D.

Le settimane comunitarie


















Presso la Casa dell’Immacolata in via dell’Asilo 12 dal 6 al 19 novembre si sono svolte le «settimane comunitarie» dei ragazzi e ragazze sanmauresi delle scuole superiori. Hanno visto la partecipazione di 8 ragazzi e 4 animatori nella prima settimana, di 11 ragazze e 3 animatrici nella seconda. Prezioso il supporto di don Ilario, don Claudio, don Lorenzo e suor Generosa. Per i partecipanti si è trattato di due intense settimane: hanno avuto la possibilità di conoscersi, fare nuove esperienze, gestire gli impegni non solo in funzione di se stessi ma dei compagni. Molto apprezzati anche i momenti di riflessione e approfondimento della fede. Nella primavera 2012 sono già in programma nuove settimane di comunità.

Pianeta giovani - Crescere insieme

Ogni anno in concomitanza con la festa dei Corpi Santi, la domenica precedente alla Fiera, il Ponte Vecchio è colorato dai gazebo delle numerose associazioni sanmauresi. Trovarle tutte assieme, in un unico colpo d’occhio, è un’esperienza arricchente perché permette di abbracciare un tessuto umano e sociale particolarmente fecondo: donne e uomini che di fronte a missioni condivise si sono associati, si sono dati una struttura per realizzare i propri progetti.
Tanti gli ambiti presenti, molti di puro volontariato, moltissimi sportivi, numerosi anche quelli culturali e di risposta ai bisogni delle persone: alcune associazioni affondano le proprie radici nella storia sanmaurese degli ultimi trent’anni, altre passano e vanno come stagioni, o si ripresentano a distanza di anni per coprire bisogni ed esigenze sempre nuove, e a riempire i buchi che quelle che sono vissute come istituzioni, la scuola, la parrocchia, il Comune, faticano a coprire per inadeguatezza di risorse. La visita dell’Arcivescovo mons. Cesare Nosiglia nella comunità sanmaurese sarà un’opportunità di incontro non tanto con le associazioni in sé, ma con le persone che le animano. Nella sua recente Lettera pastorale mons. Nosiglia ha fatto proprio il motto di san Giovanni Bosco, che invita ad essere in ogni aspetto della propria vita «buoni cristiani ed onesti cittadini». Adoperarsi al meglio per portare a compimento missioni tese a migliorare la società, senza scopo di lucro nella quasi totalità delle associazioni.
Per quanto riguarda la vita associativa nelle parrocchie, è in atto da qualche tempo un dibattito che interessa il futuro stesso delle parrocchie. È noto che il futuro si giocherà sul protagonismo dei laici, sulla loro capacità di assumere ruoli di responsabilità nella pastorale ordinaria delle comunità cristiane. Questa riflessione dev’essere proseguita e deve arrivare ai giovani in formazione per suscitare in essi uno stile di vita, la capacità di assumere responsabilità e di operare insieme, anche in forma associativa, quanto mai efficace per portare il messaggio del Vangelo che cambia la storia personale e il mondo in cui viviamo.
È necessaria un’evoluzione di mentalità, che parta dalle persone per metterle insieme in strutture organizzate, capaci di durare nel tempo. Negli ultimi mesi, a livello giovanile, questo dibattito e questo avvicinamento ha subito un’accelerazione. Con l’associazione di Azione Cattolica i rapporti sono operativi: per la formazione dei bambini e dei giovani, degli adulti, anziani e famiglie si utilizzano proprio i sussidi di formazione dell’Ac.
Per i giovani che si affacciano al mondo del lavoro è stato avviato un piccolo progetto insieme alla Gioc (Gioventù Operaia Cristiana), partendo dai giovani delle scuole superiori ma anche da quelli che non seguono percorsi regolari.
L’associazionismo è un bene prezioso in una società dove lo Stato, ma anche la Chiesa, la famiglia, il mondo del lavoro appaiono sempre più deboli e disorientati: pensare di far tutto da soli, anziché unire le forze, anziché entrare in associazione con altri, è un’illusione, un pretesto buono a giustificare gli obiettivi mancati.
Certo, stanno cambiando le nostre condizioni di vita. I ritmi sempre più esigenti del lavoro (quando c’è) minano l’associazionismo perché riducono il tempo libero, la possibilità di dedicarlo agli altri. È un aspetto nuovo, da non trascurare. Una ragione in più per approfondire temi che toccano il cuore della vita della nostra città, delle parrocchie, dell’evangelizzazione.
Matteo DE DONÀ

Con Chiara Luce


L’oratorio di Sambuy (sacro Cuore di Gesù) è intitolato a Chiara Luce Badano. Per conoscere meglio questa giovane beata, morta nel 1990 a soli 19 anni, domenica 30 ottobre un gruppo di 33 sanmauresi ha raggiunto Acqui Terme e poi Sassello, dove Chiara visse e dove abitano tuttora i suoi genitori.
L’occasione veniva da una giornata che la città di Acqui Terme ha voluto dedicare alla novella Beata: dapprima una messa solenne in Duomo, poi l’intitolazione di una via a suo nome, la cui targa è stata scoperta dalla mamma di Chiara. Quando i sanmauresi sono entrati nel Duomo di Acqui hanno trovato l’ambiente in penombra. Poi alle 10.30, in perfetto orario, le luci si sono accese. «C’è stata un’interruzione d’energia elettrica – è stato spiegato – Chiara Luce ci ha messo alla prova, ci esorta a far brillare l’energia della fede».
La celebrazione è stata presieduta dal Vescovo di Acqui mons. Pier Giorgio Micchiardi, dal Vescovo emerito mons. Livio maritano e da sacerdoti, diaconi, tra cui il diacono di san mauro Roberto Porrati. C’era il postulatore della causa di beatificazione di Chiara Luce, tenuta a Roma il 25 settembre 2010 in un tripudio di fedeli, molti membri del movimento focolarino, che con il loro entusiasmo manifestarono la voglia di far conoscere il profilo di una ragazza mistica, capace di accogliere ogni persona come se stesse incontrando Gesù.
La giornata si è conclusa attorno alle 20. ai sanmauresi, giunti ad Acqui per conoscere la beata Badano, resta anche il ricordo di un bel momento comunitario, un’occasione sfruttata per conoscersi meglio, parlarsi con calma, lasciando da parte il ritmo frenetico della vita quotidiana.
Luisa PILONE

Natale insieme


Torna il Presepe Vivente di San Mauro, promosso dall’Associazione Orsarese – Famiglie originarie di Orsara di Puglia in collaborazione con l’unità Pastorale 29, la Protezione Civile, l’associazione san mauro Domani ed il media partner Giovani in rete. L’anno scorso la prima edizione (nella foto di Claudio Dicanosa) fu molto apprezzata. Questa seconda edizione si terrà il giorno di Santo Stefano, lunedì 26 dicembre alle 17.30 in via Castelverde, via Matteotti, piazza dell’Abbazia, entrata dalla chiesetta di San Rocco. Ingresso gratuito. Saranno raccolte offerte per la ristrutturazione della Casa dell’Immacolata. In caso di maltempo la manifestazione sarà rinviata al 6 gennaio con gli stessi orari.

L’Arcivescovo a San Mauro


Solenne celebrazione di apertura sabato 7, poi appuntamenti con i gruppi e le associazioni – Confesserà i fedeli a San Benedetto e Sant’Anna
PROGRAMMA DELLA VISITA:
Sabato 7 gennaio. La Visita di mons. Nosiglia si aprirà con una messa alle 18 nella chiesa di san Benedetto. Alle 21, sempre a san Benedetto, incontro con l’Equipe di Unità pastorale e i Consigli parrocchiali. Domenica 8. Alle 9 l’Arcivescovo amministrerà le confessioni a san Benedetto, seguite da messa alle 10. Alle 11.30 messa al sacro Cuore. Lunedì 9. Alle 15.30 incontro con anziani e ammalati (san Benedetto), alle 18 con le catechiste (Teatro sant’Anna), alle 21 con giovani e giovanissimi (sacro Cuore).
Martedì 10. Alle 15 Casa di Riposo san Giuseppe. Alle 21 genitori catechismo di san Benedetto.
Mercoledì 11. Alle 18 comunità del Picchio. Alle 21 Lectio Divina a santa maria di Pulcherada. Sabato 14. Alle 11 incontro con religiosi e religiose (Villa speranza), alle 15.30 con i genitori del catechismo (sant’Anna), alle 17 con i cresimandi, alle 20 con i gruppi famiglie e gruppi di adulti (sacro Cuore). Domenica 15. Alle 9 confessioni a santa maria, seguite da messa alle 10. Alle 11.30 messa a sant’Anna. Lunedì 16. Alle 17 incontro con i ragazzi del catechismo di sant’Anna, alle 18 con i ragazzi del catechismo di san Benedetto, alle 21 con gli operatori Caritas (san Benedetto). Giovedì 19. Alle 17 incontro con i ragazzi del catechismo di santa maria, alle 18 con i ragazzi del catechismo del sacro Cuore. Alle 21 incontro con il Consiglio comunale. Venerdì 20. Alle 21 incontro con gli operatori economici e del mondo del lavoro di san mauro. Sabato 21. Alle 15 colloqui personali con i preti e il diacono.

Firmes en la fe, firmes en la fe, caminamos en Cristo, nuestro Amigo, nuestro Señor. (saldi nella fede, camminiamo con Cristo, nostro amico, nostro signore). Questo canto ha risuonato nella voce e nel cuore di milioni di giovani questa estate alla giornata mondiale della gioventù a Madrid (tra cui una trentina di san mauro Torinese). Questo canto può essere il sottofondo dell’evento di Chiesa che a gennaio 2012 ci apprestiamo a vivere: la Visita Pastorale del nostro arcivescovo mons. Cesare Nosiglia. Essere confermati nella fede dal successore degli apostoli, vescovo della Chiesa di Torino, è il dono che riceveremo dal 7 al 22 gennaio, giorni in cui mons. Nosiglia camminerà nelle nostre strade, ci incontrerà e ci testimonierà la risurrezione di Gesù.
Scrive l’arcivescovo nella lettera di indizione della sua Visita: «la Visita Pastorale è il dono ed il compito primario di un Vescovo che vuole stare con la sua gente, ascoltare il suo popolo, camminare insieme sulle vie che il signore indica». Ed è questo il clima con cui vogliamo accoglierlo noi di san mauro Torinese: con il Vescovo vogliamo camminare, confrontarci per condividere la millenaria storia della fede della nostra città e per condividere il bel cammino di collaborazione della nostra unità pastorale e pensare, discernere le vie che il signore ci indica per le nostre parrocchie, la nostra città e la nostra diocesi. L’arcivescovo incontrerà molte persone, si recherà sui luoghi del lavoro, della vita civile e religiosa della nostra città, ma soprattutto ci incoraggerà nel camminare uniti per promuovere il bene comune.
La visita del Vescovo ci aiuterà a sentirci uniti alla Chiesa diocesana, parte della Chiesa cattolica, ma soprattutto ci testimonierà concretamente la passione del Cristo per tutti gli uomini e per tutte le donne, in qualsiasi situazione morale, fisica, economica si trovino.
nel tempo del natale ci prepareremo alla Visita del Vescovo come ad un altro dono che la Chiesa ci fa. Il volantino di presentazione della Visita ci invita a vivere «la gioia di incontrarci» per poterlo accogliere con un caloroso abbraccio e dirgli «Benvenuto Padre, Vescovo ed amico».
don Ilario e don Claudio

giovedì 15 settembre 2011

Occhio alle truffe!

Fingono di essere funzionari dell’azienda energetica, dell’Inps, della società che distribuisce il gas... Con stratagemmi come questi, anche quest’estate, odiosi truffatori sono riusciti a farsi aprire la porta di tante abitazioni dell’area torinese, compresa la zona di San Mauro, facendosi consegnare denaro dalle famiglie, soprattutto dalle persone anziane. Non c’è limite all’imbroglio: i malfattori indossano divise e cartellini contraffatti, mostrano di conoscere dettagli che solo un amico di vecchia data potrebbe ricordare. Prediligono vittime sole, i vecchi, i disabili.
Con fare gentile, abiti o divise eleganti, si avvicinano al loro obiettivo cogliendo le vittime di sorpresa e convincendole a fidarsi di loro. «Stiamo effettuando un controllo sui contatori del gas, ci apra». Oppure: «Ho saputo della morte di suo marito, signora, sono molto dispiaciuta e volevo farle le condoglianze. Si ricorda di me? Sono l’amica di suo figlio, andavamo a scuola insieme». E così via. Ogni scusa è buona per introdursi nelle abitazioni e, con l’aiuto di uno o più complici, appropriarsi di oggetti preziosi o denaro. C’è anche chi va subito al sodo seguendo il malcapitato dalla banca o dalla posta per «avvertirlo che ha appena ritirato o prelevato denaro falso» e che sarebbe meglio verificare se tra i risparmi a casa ci siano banconote contraffatte. La tecnica è collaudatissima: una volta toccato il tasto giusto, la vittima si fida. Come difendersi? Per prima cosa si consiglia di non dare mai confidenza a chi non si conosce, anche a costo di apparire scortesi; non fidarsi mai di chi mostra di ricordare a memoria il nostro albero genealogico. Soprattutto, mai aprire la porta di casa. Nei casi di persone munite di cartellini, documenti o addirittura divise da tecnico, carabiniere, vigile o poliziotto è bene effettuare una telefonata al centralino dell’azienda di turno o alla locale stazione delle forze dell’ordine per scongiurare possibili truffe. Qualsiasi movimento sospetto o insolito va segnalato perché può servire alle forze dell’ordine per smascherare troppi finti gentiluomini e gentildonne.
Emanuele FRANZOSO

Un’estate da ricordare


Ventitré sanmauresi alla Giornata mondiale della Gioventù di Madrid con il Papa. Circa 250 ragazzi coinvolti nei campi estivi e nelle tradizionali attività di Estate ragazzi presso le parrocchie della nostra cittadina. Sono i numeri di una stagione che si chiude nel ricordo di tanti momenti molto belli e vivaci. Tema generale di tutte le attività rivolte a giovani e ragazzi, quest’anno, era «educare alle relazioni e alla vocazione». A metà giugno, dopo la chiusura delle scuole, come in tutti gli oratori della diocesi di Torino (20 mila ragazzi coinvolti), è partito il consueto programma di animazione e formazione su argomenti tratti dal sussidio della cooperativa animagiovane «Centra il futuro, perché il futuro c’entra con te!» (Elledici). Tratti dalle guide di azione Cattolica i temi dei campi di Ulzio e Pialpetta. Sette i campi in questione nelle due case in montagna: due per i ragazzi di quarta e quinta elementare, due di prima e seconda media, uno di terza media e altrettanti di seconda e terza elementare e classi superiori (fino alla quarta). Fino a Madrid, per incontrare il Papa, hanno viaggiato 23 giovani dai 18 anni in su. La Giornata mondiale della Gioventù ha offerto giorni di festa, preghiera e intensa condivisione. Accompagnati in Spagna dai parroci don Ilario Corazza, don Claudio Furnari e da alcune religiose, le ragazze e i ragazzi si sono avvicinati all’appuntamento «mondiale» anche incontrando il vescovo di Torino mons. Cesare Nosiglia. Per semplificare e velocizzare le comunicazioni all’interno del gruppo c’era anche una pagina sul social network dove i partecipanti alla manifestazione in Spagna hanno caricato fotografie, inserito commenti e consigli.
Estate Ragazzi: le settimane di animazione nelle parrocchie sanmauresi sono state quattro, l’ultima a settembre. Un periodo ricco, di svago, ma anche di riflessione sui temi dell’affettività e della vocazione come spiega don Giuseppe Barbero, presidente di Noi Torino, originario di San Mauro.
«L’estate delle parrocchie è quasi finita – osservano don Ilario Corazza e don Claudio Furnari – hanno partecipato complessivamente 250 ragazzi, di cui 150 partecipando ai campi. A nome di tutta la comunità dell’Unità pastorale diciamo grazie ai tanti animatori, cuoche, persone di segreteria, addetti ai lavori per preparare gli oratori e le case, seminaristi, suore e diaconi che hanno permesso di testimoniare la gioia e la bellezza di Gesù ai ragazzi della nostra città».
Emanuele FRANZOSO

Festa patronale

A metà settembre la comunità cristiana di san mauro Torinese celebra la Festa patronale dei Corpi santi. È un momento di preghiera e forte partecipazione popolare, che la città intera sottolinea con belle manifestazioni civili.
Il cuore della festa religiosa è domenica 18 settembre alle 10.30: una messa solenne presso la parrocchia di san Benedetto, (che celebra quest’anno il suo cinquantennio) sarà presieduta dall’arcivescovo mons. Cesare Nosiglia alla presenza delle reliquie. È prevista la partecipazione delle autorità cittadine; seguirà un momento di pranzo comunitario. La solennità sarà celebrata localmente anche nelle altre parrocchie.
Lunedì 19 settembre alle 21 si terrà la processione di ritorno delle reliquie da san Benedetto a Santa Maria di Pulcherada. VERSO LA FESTA. Anche quest’anno la Festa patronale sarà preceduta da un ciclo di serate di preghiera e riflessione nelle quattro parrocchie sanmauresi:
lunedì 12 settembre alle 21 concerto d’organo presso la chiesa parrocchiale Santa Maria di Pulcherada, organista Eugenio Sacchetti.
• martedì 13 settembre alle 21 presso la comunità Sacro Cuore di Gesù presentazione del Vangelo di marco a cura di don Gianluca Carrega, professore di Esegesi biblica presso la Facoltà di Teologia di Torino.
• mercoledì 14 settembre alle 21 presso la parrocchia di Sant’Anna serata di preghiera guidata dalle suore del Famulato Cristiano.
• giovedì 15 dalle 21 alle 3 del mattino adorazione eucaristica presso la chiesa di San Benedetto: dalle 21 alle 22 per tutta l’unità Pastorale; dalle 22 alle 23 preparata dalla comunità del sacro Cuore di Gesù; dalle 23 alle 24 preparata da Santa Maria di Pulcherada; dalle 24 all’1 del mattino preparata da Sant’Anna; dall’1 alle 2 preparata da San Benedetto; dalle 2 alle 3 preparata dai giovani.
I giorni della Festa patronale sono preziosi perché ci invitano a conoscere e apprezzare il dono dei sanmauresi che ci hanno preceduti, la loro testimonianza cristiana, il loro servizio alla città, le sfide e lo stile di vita che si sforzarono di esercitare tanti secoli fa. Tanti sanmauresi che nei secoli sono stati concretamente discepoli di Gesù. La memoria dei nostri «padri» ci sia di sprone a verificare la nostra vita e a cercare con rinnovata decisione le radici della fede in Gesù. Buona Festa a tutti!
don Ilario CORAZZA don Claudio FURNARI

Emergenza Povertà

Aumentano i poveri. E aumenta, nei limiti del possibile, l’impegno assistenziale e l’aiuto degli Enti pubblici, del volontariato di San Mauro. La presidente della Conferenza di San Vincenzo Maria Grazia De Angelis e l’ex presidente Giovanni Cantono segnalano un allarmante incremento delle famiglie che hanno bisogno di sussidi.
«Il centro d’ascolto – dichiarano – sta evidenziando un forte aumento delle situazioni problematiche. Negli ultimi 5 anni siamo passati da 12 a 65 famiglie assistite».
Quale aiuto offrite ai nuclei in difficoltà?
Offriamo un pacco viveri ogni mese, nei casi più gravi ogni quindici giorni. Nelle situazioni particolarmente difficili aiutiamo anche a pagare le bollette, in collaborazione con il Comune. C’è poi l’emergenza abitativa: occorre aiutare chi paga affitti sproporzionati rispetto allo stipendio o alla pensione. Ancora: c’è la situazione di chi è passato dalla cassa integrazione alla mobilità e infine alla disoccupazione. I casi di povertà stanno aumentando, ci troveremo costretti a centellinare le bollette.
Cosa offrite ai disoccupati?
Come altri enti che hanno istituito borse di lavoro, tirocini di formazione, noi abbiamo la possibilità di far lavorare alcune persone per un periodo di sei mesi a spese della San Vincenzo, poi alla scadenza del semestre queste persone dovrebbero venire assunte, invece accade più spesso che vengano licenziate.
Come finanziate la vostra attività di aiuto?
Ogni nostro associato versa un contributo economico. Poi c’è l’intervento del Comune e ci sono le collette economiche che facciamo durante la giornata dell’ulivo e alle porte del cimitero nel mese di novembre. Siamo inoltre collegati con il Banco Alimentare.

L’azione del Cisa

Il Consorzio intercomunale socioassistenziale «Cisa» è stato istituito nel 1997 dai comuni di San Mauro, Gassino, Castiglione, San Raffaele Cimena, Sciolze, Rivalba e Cinzano per coordinare e gestire congiuntamente le politiche di assistenza alle fasce deboli. Il direttore Antonio Russo e il vice presidente Mario Percelsi confermano che «da alcuni anni si constata una maggiore richiesta di sostegno ai redditi».
Come rispondete?
Quest’anno il fondo a nostra disposizione è arrivato a 500 mila euro perché i sindaci non vogliono far mancare i servizi. Siamo in grado di aiutare un numero di persone più elevato, ma con sussidi più ridotti.
Quali categorie di persone state particolarmente assistendo?
Nella prospettiva d’aiutare a vivere meglio la vita di tutti i giorni offriamo assistenza domiciliare ai disabili, agli anziani soli e in difficoltà, svolgiamo interventi su minori in collaborazione con l’autorità giudiziaria, proponiamo soggiorni estivi per anziani, ricoveri di sollievo. Nel 2010, riguardo agli anziani soli e non autosufficienti, c’è stato un aumento di richieste pari al 15%. Cerchiamo d’aiutare i loro familiari perché è molto difficile gestire una persona anziana, specie se legata da vincoli di parentela. In alcuni casi è sufficiente un’assistenza parziale: attraverso telefonate ci accertiamo dello stato di salute degli anziani, li accompagniamo alle visite mediche o alla Messa, li assistiamo nella spesa giornaliera. Può essere poi necessaria la presenza costante di badanti. Attraverso il Centro per l’impiego abbiamo proposto un albo per le badanti che abbiano seguito appositi corsi di formazione.
Come vi finanziate?
Siamo finanziati dalla Regione Piemonte, che a sua volta riceve fondi nazionali. Attingiamo alle finanze comunali, al servizio delle Asl e dei privati cittadini. Le famiglie assistite contribuiscono al pagamento dei servizi in base al proprio reddito (il costo delle badanti è detraibile fino a 2 mila euro). Un particolare contributo di 250 euro, erogato indipendentemente da eventuali assegni di accompagnamento o invalidità, eroghiamo agli anziani che vogliono vivere nella propria abitazione anziché trasferirsi in casa di riposo. Restare a casa, conservare le proprie abitudini è molto importante. Come osservava il filosofo Norberto Bobbio, le persone anziane hanno bisogno di sapere che i luoghi familiari non mutano: anche nel buio della notte percepiva gli oggetti posizionati sul tavolino da notte, traeva sicurezza dalla fiducia che tutto era al suo posto, immutato.
Luisa PILONE

Dopo la giornata di Madrid


«Ho vissuto la bellezza di essere cristiana». Così Ilaria De Donà, una dei numerosi sanmauresi che hanno partecipato alla Giornata Mondiale della Gioventù 2011, riassume insieme a Elisa Bordin la sua esperienza spagnola che l’ha portata a incontrare il Papa. Fin da subito, ciò che ha caratterizzato il viaggio è stato un grande e coinvolgente entusiasmo, largamente condiviso con gli altri numerosissimi partecipanti provenienti da ogni parte del mondo.
Il soggiorno in Spagna, articolato in due momenti di cui il primo nella città di Tarragona, si è svolto nell’alternanza tra il raccoglimento gioioso nella preghiera e la fatica del doversi adattare, compensata, però, dalla voglia e dalla felicità di essere lì presenti. Il gruppo sanmaurese, una volta arrivato a Madrid, si è sistemato in un centro sportivo della vicina cittadina di Majada Honda dove quasi ogni mattina i ragazzi hanno assistito alla celebrazione della Messa e a tre catechesi, volte a farli riflettere su alcuni aspetti fondanti della fede. Nel pomeriggio ogni gruppo poteva gestirsi il tempo libero come desiderava all’interno della città. In seguito all’arrivo di Papa Benedetto XVI, sono state invece organizzate dai volontari e dai responsabili delle attività, delle testimonianze e delle esibizioni, come ad esempio quelle del 20 agosto nell’aerodromo di Cuatro Vientos. L’ultima giornata vissuta a Madrid, il sabato che ha preceduto il giorno della partenza, è stata allo stesso tempo quella più profonda e quella più faticosa: oltre al fatto di dover dormire a terra, i giovani hanno dovuto ripararsi da una forte pioggia. In questo contesto, Elisa ricorda quanto «l’esortazione fatta ai giovani attraverso i grandi teleschermi istallati per l’occasione, abbia portato tutti i ragazzi presenti a recitare il Padre Nostro, producendo così un profondo ed emozionante coro multilinguistico pieno di speranza e calore». In seguito a questa esperienza ricca di fede e condivisione sia Ilaria che Elisa hanno acquisito la consapevolezza di quanto desiderano che la fede abbia un ruolo centrale nella loro vita, anche considerando il fatto che nella quotidianità, in cui si vive a contatto anche con persone non credenti, sia difficile testimoniare la fede in Dio. Tutti i componenti del gruppo, come afferma Ilaria, hanno la voglia, la speranza e la forza di «mantenere viva la grande fiamma della fede anche in contesti generalmente non religiosi». Si augurano, inoltre, di riuscire ad essere presenti alla prossima Giornata Mondiale della Gioventù che si terrà dal 23 al 28 luglio 2013 a Rio de Janeiro, in Brasile.
Insieme a Elisa e Ilaria hanno partecipato all’incontro di Madrid don Claudio Furnari e don Ilario Corazza, i seminaristi Alberto Nigra e Danilo Piras, suor Mariella Toselli e suor Virginia Abril Abril, Alessandro Marino, Carolina Fasano, Chiara Risso, Elisa Ottaviani, Enrico Trogolo, Fabio Amoroso, Federico Braida, Francesca Lisa, Francesco Camussi, Giulia Faggiano, Giulia Prete, Giulia Risso, Ilaria Modenese, Lorenzo Rizzi, Michela Racca, Monica Risso, Monica Zullo, Paolo Gilardi e Silvia Ottaviani.
Greta GUAZZOTTI

Patronale, animazione in piazza

Una patronale all’insegna della cultura e dei giovani, senza tralasciare la tradizione. I festeggiamenti civili di San Mauro cominciano con un incontro pubblico di illustrazione degli antichi affreschi ritrovati recentemente nella chiesa abbaziale di Santa Maria di Pulcherada, venerdì 16 settembre alle 21 presso la sala consiliare del Comune di San Mauro (ingresso dal retro). Sempre venerdì si inaugura il Padiglione delle feste in piazza Gramsci, quartier generale della Pro Loco del presidente Maurilio Rastelli (per prenotarsi alle cene tel. 011.8221592, 347.5044915 o 368.7327727); alle 21.30 nel padiglione spettacolo di cabaret a ingresso gratuito «Crociera sul Po» con Carlotta Jossetti, Stefano Brusa e Andrea Beltramo.
Si prosegue sabato 19 settembre: alle 16 partigiani in festa al Padiglione delle feste con concerto degli «Union des amis chanteurs» organizzato dall’Anpi sezione Leo Lanfranco. A partire dalle 18 presso il gazebo di piazza Europa «Concerto per Dario», commemorazione dell’indimenticato Dario Ghidini a cura dell’associazione «Amici di Dario», media partner «Giovani in rete» (www. giovaninrete.it). Alle 19.30 al Padiglione delle feste iniziano gli appuntamenti gastronomici con «Grigliate e non solo» a cura della Pro Loco; a seguire serata danzante. Domenica 18 stand informativi delle associazioni, del Comune e del gruppo «Giovani in rete» in tutto il centro storico e sul ponte vecchio con intrattenimenti musicali, workshop e la partecipazione del corpo filarmonico cittadino. Serata culinaria con la Pro Loco come da tradizione, seguita da concerto rock di gruppi giovani a ingresso gratuito, media partner «Giovani in rete» (www.giovaninrete.it). Lunedì 19 gare di bocce al parco Einaudi e serata a base di Paella (Pro Loco), poi musica revival con i «Ne fai’s band».
Martedì 20 torna la tradizionale fiera mercato a partire dalle 8 del mattino, mostra agricola alle 9 in via IV Novembre a cura dell’associazione «Il Cerchio», e ancora gare di bocce, mostra equina dalle 9 alle 12 in via del Porto. Dalle 14.30 piazza Gramsci si trasforma in parco giochi a cielo aperto per i bambini con l’animazione dell’associazione «Pan per focaccia». Alle 19,30 bollito misto (Pro Loco), alle 21 serata danzante, alle 22 il consueto spettacolo pirotecnico.
Emanuele FRANZOSO

Con il Cardinale

Il periodo estivo a San Mauro è stato accompagnato da molte ricorrenze importanti per le comunità cristiane dell’Unità pastorale 29: i festeggiamenti per il Corpus Domini con il cardinale Severino Poletto, Arcivescovo emerito di Torino; il pellegrinaggio a Oropa e le feste tradizionali di San Grato e Madonna della Neve, molto sentite dalla popolazione.
Nel pomeriggio di sabato 25 giugno il parco di via Piave ha accolto il cardinale Poletto, i concelebranti, il sindaco Ugo Dallolio e tanti fedeli per la Messa del Corpus Domini. All’altare i parroci don Ilario Corazza, don Claudio Furnari insieme al diacono Roberto Porrati, padre Graziano e padre Vittorio dei somaschi e i seminaristi.
Don Furnari ha preso la parola per evidenziare il positivo cammino di integrazione delle parrocchie di San Mauro in una sola Unità Pastorale, voluta proprio dal Cardinale. «Dopo cinque anni dobbiamo dirle grazie – ha detto – perché insieme è bello». La festa del Corpus Domini è stata occasione per salutare il seminarista Alberto Nigra, sostituito da Simone Pansarella nella collaborazione alle parrocchie; è stata anche occasione per ricordare i 50 anni di professione religiosa di suor Bianca Concettoni. Hanno partecipato il gruppo alpini (che poche ore prima aveva inaugurato la ristrutturazione delle lapidi dei caduti al cimitero), i donatori del sangue, i volontari della Croce Verde, una rappresentanza della pallavolo di Sant’Anna e politici locali.
«È una gioia per me essere qui – ha commentato il cardinale Poletto – Sono riconoscente al Signore perché è bello sapere che due sacerdoti si trovano bene insieme, dopo le difficoltà affrontate per iniziare il cammino dell’Unità pastorale». La processione conclusiva ha raggiunto Santa Maria di Pulcherada, dove si è tenuto un ulteriore momento di preghiera, seguito da «merenda sinòira» nella piazza dell’Abbazia: tavoli imbanditi per 220 persone. In serata musica con la band Montenero presso il piazzale Europa.
Un altro momento forte dell’estate sanmaurese è stato il pellegrinaggio ad Oropa, una tradizione ormai. Lunedì 1 agosto 45 fedeli accompagnati da padre Giovanni dei somaschi e da Marina Prato si sono recati al Sacro Monte per venerare la Madonna Nera, antica immagine condotta a Oropa da Sant’Eusebio, patrono del Piemonte.
Il Sacro Monte, lontano dalle atmosfere cittadine, è un luogo suggestivo e di forte raccoglimento. Frequentato da milioni di fedeli, era amato dai Savoia, caro a tante figure note e meno note. Una lapide – è solo un esempio – ricorda il passaggio di Guglielmo Marconi, l’inventore della radio, che proprio dopo la sua visita al Sacro Monte ebbe a dichiarare: «nell’estate 1894 dall’alta montagna d’Oropa, contemplando il biellese, pensai che l’uomo potesse trovare nello spazio nuove risorse e nuovi mezzi di comunicazione».
L.P.

Don Ernest dal Benin


Terzo anno di «trasferta» estiva a san mauro Torinese per don Ernest Gbedan, sacerdote del Benin. su questo numero di «Testata d’angolo» racconta il suo doppio servizio in Africa e Italia.
Don Ernest Gbedan è originario del Benin (Africa Occidentale) dove è sacerdote diocesano a Ouidah, che quest’anno celebra i 150 anni dalla prima evangelizzazione. Dal 2009 si trasferisce a San Mauro Torinese nel periodo estivo in aiuto alle parrocchie dell’Unità pastorale.
Vuoi presentarti alla nostra comunità attraverso «Testata d’Angolo»?
Sono nato il 7 novembre 1970 in Benin. Sono stato ordinato sacerdote il 15 agosto 1998. Dopo quattro anni di ministero pastorale sono stato inviato a Roma per gli studi di Teologia dogmatica. Nel 2007 sono tornato in Africa dove insegno in Seminario a Ouidah, città del Benin meridionale.
Qual è il motivo della tua presenza in Italia?
Le parrocchie di San Mauro hanno da anni un legame stretto con il Benin. Numerose famiglie hanno adottato a distanza ragazzi e ragazze, aiutandoli a continuare gli studi scolastici. L’indimenticato parroco di Sambuy don Nicolino Rocchietti si era anche recato in visita nel mio paese con un gruppo di fedeli. In forza di questo legame, vengo qui a San Mauro dal 2009 per dare un aiuto ai parroci durante l’estate. Ma durante l’anno svolgo regolarmente il mio ministero in Benin.
Come si svolge la vita nel Seminario in Benin?
Per fortuna, nel momento in cui i sacerdoti diminuiscono in Europa, in Africa i seminari sono pieni di ragazzi che vogliono farsi sacerdoti (un piccolo seminario come quello di Ouidah ne conta 50/60 all’anno). È una grazia del Signore che non va sprecata. Perciò occorre seguire i seminaristi per dare una formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale adeguata. Nel seminario dove lavoro ci sono 140 seminaristi (tra i 20 e i 35 anni) che trascorrono la giornata dedicandosi alla preghiera, agli studi teologici e ai lavori manuali. I formatori residenti sono tredici sacerdoti.
Riguardo alla vita politica ed economica del Benin cosa puoi dirci?
Il Benin è un piccolo Stato dell’Africa occidentale indipendente dal 1960. Dopo un passato marxista dal 1972 al 1990, si è aperto alla democrazia nel 1990. Oggi esistono più partiti politici, un parlamento, una corte costituzionale e un presidente eletto ogni 5 anni, rinnovabili una sola volta. A livello economico le risorse del Benin dipendono dall’esportazione del cotone, la coltivazione principale. Il 50% della popolazione si occupa di agricoltura con mezzi precari. L’industria è inesistente. Il paese rimane povero nonostante gli sforzi compiuti per la meccanizzazione dell’agricoltura in questi anni.
E la Chiesa Cattolica?
La Chiesa beninese (25% della popolazione) conta quasi lo stesso numero di fedeli dell’Islam (20%). Ma la religione dominante è l’animismo, più conosciuto come religione vodoo del Sud Benin. Nonostante questa presenza forte dell’animismo, i cristiani sono presenti in vari settori e danno un forte aiuto nei servizi sociali (ospedali) e scolastici (scuole elementari, medie e superiori). Il Benin conta 10 diocesi, circa 1000 sacerdoti e 300 parrocchie. Quest’anno si celebrano i 150 anni dalla prima evangelizzazione (1861) e a conclusione di questo giubileo ci sarà la visita di Papa Benedetto XVI dal 18 al 20 novembre. Una curiosità: il primo missionario fu un genovese, Francesco Borghero della congregazione Società Missioni Africane.
Cosa pensi di San Mauro e della sua comunità?
Guardo al futuro della Chiesa di San Mauro (e dell’Italia in generale) con molta speranza. Tanti giovani si impegnano per dare una formazione spirituale ai ragazzi. Il lavoro dell’oratorio Chiara Luce del Sacro Cuore di Gesù (Sambuy) e degli altri oratori, i campeggi estivi ad Ulzio e Pialpetta, l’animazione dei numerosi gruppi di giovani sono segni di speranza per la Chiesa sanmaurese. Magari non danno ancora i frutti sperati. Ma con l’impegno dei parroci e degli animatori si avrà un futuro splendido. Servono dunque tanti operai convinti. Prego il Signore di mandare tanti collaboratori pastorali alla sua messe. Approfitto di questa opportunità per ringraziare i parroci e tutta la comunità di San Mauro che mi accoglie ogni anno.
Emanuele FRANZOSO

Sospeso il piano edilizio


La sospensione dei piani urbanistici che prevedono nuovi complessi residenziali a San Mauro. L’emergenza economica e occupazionale, ma anche l’impegno per sviluppare la rete di trasporti, le risorse culturali. Sono i temi che il nuovo sindaco Ugo Dallolio, a capo di una Giunta di centrosinistra, discute con «Testata d’angolo» a pochi mesi dalla sua elezione. È tradizione del nostro giornale verificare periodicamente l’attività dell’amministrazione comunale: un modo per facilitare la lettura dei fatti ai cittadini e per favorire la partecipazione politica, soprattutto quella dei giovani.
Etica e politica. Signor Sindaco, avete inaugurato il vostro mandato aumentando la retribuzione economica del primo cittadino...
La retribuzione percepita dal sindaco non è aumentata neanche di un euro. Il mio predecessore percepiva 1.395 euro mensili, tanti quanti ne percepisco io. L’apparente aumento è dovuto al fatto che il mio predecessore era un
lavoratore autonomo, mentre io sono un lavoratore dipendente e per il particolare meccanismo previsto dalla legge il lavoratore dipendente percepisce la metà dell’indennità rispetto al lavoratore autonomo. Se si fossero lasciati gli stessi parametri avrei percepito la metà del mio predecessore. Tengo anche a sottolineare che l’amministrazione comunale nel suo complesso costa alla Città meno di 7 mila euro mensili.
La vostra Giunta muove i primi passi, ma c’è già qualcuno che vi accusa di assenteismo. Vi sembra di dedicare tempo sufficiente al governo della Città?
Dedico alle incombenze del Comune una quarantina di ore alla settimana distribuite tra le prime ore del mattino e il secondo pomeriggio, dopo le 17. Nel resto della giornata devo osservare i miei doveri di lavoratore dipendente, come gli altri assessori . Siamo stati eletti proprio perché condividiamo la situazione di molti. Gli assessori che sono impegnati nelle questioni sociali hanno una presenza giornaliera: mi riferisco ad Arborea che ha la delega al Sociale, Gilardi nel settore del Commercio e Reymondet nella Cultura. Altrettanto fa il vicesindaco Lucrezia Colurcio che ha la delega al Territorio e all’Urbanistica. Borgogno non ha presenza giornaliera, perché di mestiere fa il capo gabinetto del Sindaco di Torino Piero Fassino, ma non ha incarichi che lo pongano a contatto del pubblico. Posso dire che Borgogno rappresenta un recupero importante per la nostra città, non solo perché è un sanmaurese e abita a San Mauro, ma perché, data la sua professione, può garantirci un respiro territoriale diverso.
Quali problemi ha trovato insediandosi in Municipio?
Ho conosciuto una realtà con molti problemi di tipo geologico e territoriale. L’80% delle persone che mi cercano hanno di questi problemi. È il risultato di 20/25 anni caratterizzati da un certo tipo di gestione della città, che dovrà essere ripensato.
Poi pesano molto gli sfratti e la mancanza di lavoro. La crisi a San Mauro è pesante. Mi sono attivato con il Cisa (il consorzio intercomunale) e con l’Atc: dovremmo ottenere la disponibilità di alcuni alloggi per i nuclei bisognosi. Per quanto riguarda il lavoro abbiamo ottenuto dalla Fondazione San Paolo 45 mila euro che ci consentiranno di attivare 380 ore di lavori socialmente utili per 11 disoccupati. È poco, ma il Comune non ha la possibilità di creare direttamente lavoro. Possiamo però cercare di creare le condizioni per attirare attività lavorative. A settembre si aprirà un tavolo con la Provincia, i comuni di Torino e di Settimo (in attesa che entri nella partita anche la Regione) per valutare soluzioni per l’area di Pescarito, che logisticamente è ben collocata. Il problema è cosa fare per attrarre industria e commercio in una situazione di crisi economica. Con i comuni del nord est (Settimo, Borgaro, Caselle, Volpiano, San Benigno) che coinvolgono 120 mila abitanti si cercheranno azioni coordinate per il commercio e altre manifestazioni di tipo economico, oltre che sinergie di servizi.
La vostra campagna elettorale ha puntato molto sulla riorganizzazione del territorio e su una politica che guardi più alla riqualificazione che alla costruzione di nuovi insediamenti abitativi. Quali saranno le azioni che conseguiranno?
Da settembre si comincerà ad organizzare tavoli di lavoro con i cittadini per riorganizzare il territorio e il futuro di San Mauro dandoci una prospettiva di 15 anni. Nel frattempo saranno sospese le varianti urbanistiche 11 e 14 (che prospettavano la costruzione di nuove unità abitative nella zona pedecollinare e nell’Otre Po, ndr.).
Non le sembra un po’ generico parlare di tavoli di lavoro? Chi concretamente dovrebbe farne parte?
Niente di demagogico. Ho in mente certamente tecnici con designazione politica, appartenenti a tutte le aree politiche, ma anche opinion leader. Per gli opinion leader occorre individuare criteri di scelta: possono essere rappresentanti delle borgate, leader di movimenti spontanei, rappresentanti veri della società civile. E occorre rivalutare la collina da un punto di vista paesaggistico e turistico. Il territorio va difeso, ma coinvolgendo anche i privati. Non prevediamo costruzioni nuove, ma occorre realisticamente ragionare sull’esistente. Bisognerà poi intervenire sui trasporti avendo occhio soprattutto alle esigenze di anziani e studenti. Si tratta di rendere funzionale la linea 3 sull’asse Settimo/San Mauro e di ridiscutere il percorso del 57, che dovrebbe servire meglio la zona, ma essendo doppio non può circolare in tutte le strade. È un problema da risolvere.
Pensa che il Comune di San Mauro, pur con le ristrettezze di bilancio, debba continuare a investire nel recupero di Santa Maria di Pulcherada?
Sono convinto che le risorse vadano trovate. Il lavoro va ultimato. L’affresco del Cristo pantocratore che è venuto alla luce con le prime opere di recupero è di grande valore artistico e storico, forse la testimonianza più significativa nel panorama medievale piemontese. Può diventare una importante attrattiva turistica e avere anche ricadute economiche per la città. Sarebbe interessante creare un circuito con l’Abbazia di Novalesa. Senza scordare che San Mauro ospita gli uffici della Burgo che sono stati progettati dal grande architetto brasiliano Niemaier, che è tra i progettisti della capitale Brasilia. La Burgo potrebbe dare la propria disponibilità per alcune visite guidate.
Roberto PORRATI

Per la liturgia nelle parrocchie

Sarà capitato anche a voi di andare a Messa in qualche chiesa che non sia la vostra parrocchia abituale e avere fatto paragoni o commenti, sia positivi che negativi, mettendo a confronto il modo di celebrare l’eucaristia. A me succede spesso. Per chi è «addetto ai lavori» è più facile cedere alla tentazione di «verificare» se tutto si svolge secondo le «norme».
Anche chi non ha studiato principi e norme della liturgia comprende comunque se una celebrazione è stata preparata e curata, oppure lasciata al caso, alla improvvisazione. Forse siamo talmente abituati a partecipare alla Messa, siamo abituati a trovare la chiesa aperta, illuminata, riscaldata, fiorita, pulita, siamo abituati a vedere che qualcuno proclama la Parola, altri cantano, altri raccolgono le offerte, che non ci domandiamo: «Chi si occupa di tutto questo?».
Già: chi si prende cura delle nostre celebrazioni? Nelle parrocchie, oltre ai parroci che sono i primi responsabili della vita liturgica, c’è qualcuno di buona volontà, con una sensibilità verso il mondo della liturgia, che ha scelto di offrire il suo servizio alla comunità in questo campo. È ovvio che chi viene scelto per svolgere tale servizio (perché di servizio si tratta) deve svolgerlo in modo corretto e responsabile, avendo cura di prendere conoscenza di questo meraviglioso mondo, preoccupandosi della propria formazione e avendo la consapevolezza che il servizio alla liturgia richiede tempo. Intorno agli operatori liturgici nasce quello che viene chiamato il «gruppo liturgico», un gruppetto di persone che collaborano ognuna per la sua parte, e di solito in modo silenzioso, nascosto e discreto. In questo gruppo rientrano coloro che si occupano di guidare la celebrazione, di curare la musica e il canto, la pulizia e il decoro della chiesa, di curare il turno lettori, dei ministranti, dei ministri straordinari dell’Eucaristia.
Guardando le nostre parrocchie possiamo dire che tutte, chi più chi meno, hanno questo gruppo o almeno un referente, ma c’è ancora molto cammino da fare.
È importante che la celebrazione si svolga nelle «regole del gioco», senza eccessi, evitando abusi, perché la liturgia è
espressione di culto, cioè momento in cui, come comunità e come singoli, ci mettiamo di fronte a Dio per esprimergli il nostro grazie, per chiedergli aiuto, per sentirci avvolti dalla sua misericordia.
«Fare liturgia» fa bene a noi! «Fare liturgia» è dedicare del tempo a Dio per imparare a conoscerlo nella sua Parola e a gustarlo nei suoi sacramenti. «Fare liturgia» è andare alla fonte e al culmine di tutta l’azione della Chiesa (Concilio Vaticano II, Costituzione sulla Liturgia).
A nome di coloro che nelle nostre parrocchie cercano di curare la liturgia, perché ogni domenica sia una festa dell’incontro con Dio e con i fratelli, chiedo a te che stai leggendo: non ti piacerebbe offrire il tuo contributo inserendoti in uno dei vari servizi necessari a dare dignità e solennità alla celebrazione? Scoprirai un tesoro nascosto che in primo luogo aiuterà te ad entrare nella bellezza della preghiera millenaria della Chiesa per poi condividerla con i fratelli in un cuor solo e un’anima sola. Grazie.
Vito

Servizio prelievi in via Torino

Martedì 6 settembre ha ripreso la sua preziosa attività il nuovo centro prelievi di sangue dell’associazione Mariuccia Allovio, attiva da quasi vent’anni a Settimo, Castiglione e San Mauro Torinese.
Oltre al servizio di trasporto solidale a disabili ed inabili (11 mila trasporti di persone in difficoltà solo nel 2010) la scorsa primavera è stato attivato il servizio prelievi (con richiesta) presso gli Uffici della Medicina Legale di via Torino 164.
Le prestazioni di laboratorio analisi sono interamente finanziate dall’Associazione. Dopo la chiusura estiva, nel mese di agosto, il servizio è nuovamente in funzione: vi si può accedere tutti i mercoledì dalle 8 alle 9.
L.P.

lunedì 5 settembre 2011

CONOSCIAMO IL CORO DI SANT’ANNA; PAOLO,IL MUSICISTA ARTIGIANO.


Il gruppo che a Sant’Anna gestisce i canti liturgici durante la messa delle 11.30 e nelle principali festività e rodato ed affiatato. Raffaella Boscolo (40) ne è la direttrice, Enrico Trogolo (19) suona il basso, suo fratello Stefano Trogolo (22) suona la chitarra e Paolo Audello (27) suona l’organo. A loro si aggiungono una ventina di cantori.
E’ per conoscere meglio Paolo che una domenica d’estate siamo andati a parlare con tutto il gruppo.
Si trovano a suonare il Venerdì sera, e il gruppo di cantori è formato da altri 20 elementi. In alcuni casi vengono fatti anche dei concerti in occasione di particolari eventi. Raramente manca qualcosa di buono da mangiare e qualcosa di caldo da bere, e le prove sono aperte a chi desiderasse dare parte del proprio tempo per animare, anche non sapendo propriamente cantare, può provare ad unirsi a loro.
Raffaella è da quindici anni che porta avanti il gruppo: per fare questo mette molta pazienza e soprattutto un lungo e continuo percorso di formazione. L’Istituto Ufficio Liturgico Nazionale organizza dei corsi per animatori liturgici che comprendono anche canto e lettura della Parola, che durano dai due anni in avanti. Raffaella li ha frequentati (e anche Paolo Audello) e sottolinea come questa formazione ricevuta sia parte importante del lavoro che stanno svolgendo insieme: «La celebrazione non mai qualcosa che si possa improvvisare… è qualcosa da “maneggiare con cura”».
Il repertorio del gruppo è quello canonica e suggerito, ma non hanno problemi a proporre anche brani dei Gen, di Frisina e di Machetta… e anche brani pop, come gli U2. “A volte facciamo dei concerti per la comunità – spiegano – come ad esempio è stato in occasione dei 50 anni di Sant’Anna o per Natale. In quei casi eseguiamo anche altri brani”
Ci intratteniamo qualche minuto con Paolo, l’organista. L’organo è uno strumento che viene suonato per mezzo di tastiere e di una pedaliera; particolare da non trascurare in quanto – come ci dice lo stesso Paolo – è l’unico modo per dare espressività a questo strumento che, non essendo come il pianoforte sensibile all’emotività del pianista, è l’ideale per un’esecuzione che debba favorire la preghiera. Per migliorarsi a gestire i registri Paolo ha unito l’esperienza artigiana appresa dal nonno Giovanni e dalle nuove tecnologie: ha chiesto a vari organisti dei progetti di pedaliere, non soddisfatto ha disegnato il proprio e si è messo a costruire i 30 pedali e le 30 molle nel legno. Ha poi collegato ogni pedale a un circuito che genera segnali midi che, collegato a un computer, riproduce piuttosto fedelmente (si tratta di un file audio di alta qualità) il suono dell’organo. In questo modo può permettersi di migliorare la propria tecnica anche da casa.
E’ un approccio perfettamente in linea con l’ottica di Paolo, per cui la musica è un mestiere (fa corsi di musica e canta come tenore) tende sempre a provare nuove esperienze e allargare i propri confini musicali. Iniziato allo spartito a 7 anni dallo zio Vito e con un corso di musica, ha sviluppato l’intenzione di fare il musicista: sassofonista nella banda del paese, chitarrista autodidatta, fonda un gruppo rock; al primo anno dell’università conosce un batterista con cui approfondisce l’ambito delle percussioni, tiene dei corsi di chitarra a Collegno, ha rapporti con un ensamble di musica cubana e intanto frequenta masterclass e seminari di approfondimento, proponendosi di suonare lo strumento del flauto in parrocchia. Ultimamente sta cercando di approfondire la propria voce come strumento: un soprano ha visto in lui un futuro nella lirica (passione del nonno Giovanni) e appena ha avuto la possibilità Paolo ha iniziato anche questo percorso.
In parrocchia da qualche anno suona l’organo: Paolo lo vive come servizio, secondo la massima di San Paolo per cui “ognuno partecipa portando il proprio dono”. La musica per Paolo è un mestiere che mette, con professionalità e giusto impegno, al servizio della comunità.
Matteo DE DONA'

sabato 21 maggio 2011

Estate Ragazzi, in maggio le iscrizioni

L’Unità Pastorale di San Mauro offre anche quest’anno tante possibilità ai bambini e ragazzi, per passare un’estate in allegria: campi in montagna e cinque settimane di attività negli gli oratori. I moduli di iscrizione (con fotocopia delle vaccinazioni e della tessera sanitaria) devono essere consegnati nelle le parrocchie di appartenenza: dal 2 maggio a Sant’Anna alle 16.30; dal 9 maggio al Sacro Cuore di Gesù alle 17; dal 3 maggio a Santa Maria in orario di catechismo; dal 2 maggio a San Benedetto alle 9.
Estate Ragazzi. Dal 13 al 17 giugno si terrà presso l’oratorio San Benedetto; dal 20 al 24 giugno all’oratorio Sant’Anna; dal 27 giugno all’1 luglio oratorio Sacro Cuore di Gesù; dal 4 all’8 luglio oratorio Sacro Cuore di Gesù; dal 5 al 9 settembre oratorio di Santa Maria di Pulcherada.
Campi estivi. Per i bambini di I, II e III elementare dal 13 al 18 giugno a Pialpetta. Per la IV e V elementare dal 19 al 25 giugno a Pialpetta. Sempre per la IV e V elementare dal 19 al 25 a Oulx. Per la I e II media dal 26 giugno al 3 luglio a Pialpetta. Sempre per la I e II media dal 26 giugno al 3 luglio a Oulx. Per la III media dal 3 al 10 luglio a Oulx. Per le scuole Superiori dal 10 al 17 luglio a Oulx.

mercoledì 18 maggio 2011

La politica come «servizio»

La campagna elettorale che si sta svolgendo anche a San Mauro ci stimola a riflettere sugli insegnamenti del Vangelo a proposito di chi si prepara ad assumere incarichi di responsabilità.
Cominciamo con le celebri parole del «Magnificat». Qui Maria celebra l’umiltà («piccolezza» in greco). Ci invita a celebrare lo sguardo di Dio che si posa sulla sua piccolezza. La grandezza è di Dio, l’insignificanza è della creatura. E Dio abbassa i superbi e innalza gli umili.
Pensiamo ora alla parabola dell’invitato a nozze (Luca 14,7-14): ci dice che tutti sono invitati alle nozze, ma il posto ce lo dobbiamo lasciare assegnare da Dio. E bisogna imparare ad accettare il posto assegnato; di qui l’invito a scegliere il posto meno prestigioso e, se è necessario che sia diversamente, eventualmente interverrà Lui. Il Figlio di Dio, come dice
Foucolt, ha scelto l’ultimo posto, ma talmente l’ultimo che nessuno potrà mai levarglielo.
La parabola del fariseo e del pubblicano (Luca 18,9-14) è dedicata a coloro «che avevano l’intima presunzione di essere giusti e disprezzavano gli altri». Il fariseo è rimproverato non perché dice cose false, ma perché si vanta come uno che sta sulla scena e vuole l’applauso del pubblico, che in questo caso è Dio. Il pubblicano si affida a Dio, il fariseo si vanta delle sue azioni. In realtà il fariseo non sta pregando, non chiede nulla a Dio, non sente il bisogno della Grazia di Dio, suppone di salvarsi da solo. Il pubblicano è conscio del suo stato peccaminoso, ma nella sua fede sta alla presenza di Dio, credendo fermamente nella sua misericordia. Sta all’ultimo posto, ma è dentro il tempio e, pur essendo peccatore, si sente parte del tempio e invoca Dio: «O Dio, abbi pietà di me, il peccatore». L’itinerario della salvezza è un’implorazione a Dio salvatore. Paolo, poi, nella lettera ai Filippesi ci invita a considerare gli altri superiori a noi stessi; cioè a pensare agli altri, a prescindere dalla gerarchia. Subito dopo, con un inno molto bello, ci ricorda che Cristo Gesù si è svuotato, pur essendo nella condizione di Dio, prendendo la condizione di servo (con l’incarnazione e la croce). È l’esatto contrario di Adamo che aveva cercato di rapinare la natura divina.
Il linguaggio evangelico è allergico a tutte le gerarchie che piacciono tanto agli uomini. Le gerarchie sono provvisorie e non rispecchiano ciò che siamo agli occhi di Dio. San Francesco diceva che «ognuno di noi è ciò che
è agli occhi di Dio»: questa è la vera gerarchia. Vangelo di Luca 17,7-10: «Chi di voi, se ha un servo ad arare, quando torna dal campo gli dirà siediti o invece gli dirà servimi? Così quando avrete fatto tutto ciò che vi è stato comandato dite: abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, siamo servi inutili». Il precetto del Signore è quello di non considerarci mai indispensabili. Ma questo non vuol dire che siamo giustificati a recedere dalle nostre responsabilità.
Infine Luca 16,10: «Chi è fedele in cose di poco conto è fedele anche in cose importanti; e chi è disonesto in cose di poco conto, è disonesto anche in cose importanti. Se dunque non siete stati fedeli nella ricchezza disonesta, chi vi affiderà quella vera? E se non siete stati fedeli nella ricchezza altrui, chi vi darà la vostra?».
Su questo numero di Testata d’Angolo presentiamo i candidati a Sindaco di San Mauro. Penso quanto sarebbe stimolante per tutti se i programmi sapessero accogliere in qualche modo le parole del Vangelo; e quale alto profilo avrebbero se la coerenza etica, che non è mai superflua, li convincesse ad essere servi inutili chiamati a un lavoro necessario e impegnativo.
diacono Roberto PORRATI

lunedì 16 maggio 2011

Facebook, usare il cervello

Degli oltre 400 mila piemontesi iscritti a Facebook – il social network più diffuso del mondo – alcuni risiedono a San Mauro Torinese. Nella nostra città, come ovunque, c’è chi ama Facebook e chi lo teme, chi lo odia e chi ne abusa. Il suo successo deriva dalla semplicità dell’utilizzo e dal fatto che si indirizza a tutti e a nessuno. Non vi si trovano solo persone fisiche: ogni istituzione, squadra, associazione ha un gruppo su facebook. Non manca infatti il gruppo dell’oratorio di San Mauro, popolato dai ragazzi e dagli animatori.
Chissà però quanti ragazzi, quanti giovani si interrogano sul senso profondo di Facebook, sui suoi limiti, sul «peso» che esercita nella nostra vita, sugli accorgimenti da avere quando lo si utilizza. Facebook ci mette in piazza: racconta le nostre persone, ci spinge a condividere con gli «amici» idee, fatti privati, immagini, informazioni... Certo, le immagini pubblicate su Facebook sono belle da vedere, ma chi le pubblica pensa davvero di sviluppare relazioni di amicizia attraverso questo strumento? Il termine «amicizia», grazie a facebook, sta diventando molto inflazionato... È vero, Facebook seleziona gli «amici» con cui scambiare immagini e dati, ma siamo poi tanto sicuri della privacy? Molti utenti non modificano le impostazioni di sicurezza, cosicchè sono visibili a chiunque.
Facebook si presenta come strumento «democratico», libero perché alimentato da coloro che vi partecipano. Ma è davvero democrazia o, per citare Matvejevic, una «democratura», una dittatura mascherata da democrazia? Controlliamo o siamo controllati? Quanto vengono tenute in considerazione le nostre idee? La piattaforma di Facebook viene periodicamente modificata da coloro che l’hanno inventata e la gestiscono: ogni volta scattano critiche, si formano gruppi di protesta, ma nessuno spinge mai il proprio dissenso fino all’estremo di non utilizzare più Facebook, che non cambia, resta com’è, in mano ai suoi «proprietari». È solo un esempio.
Se siamo entrati nella comunità di Facebook – altro esempio su cui riflettere – non siamo liberi di uscirne, di cancellare il nostro nome, i nostri dati. Almeno, non possiamo farlo attraverso Facebook. Il social network disattiva su richiesta il tuo account, lo iberna temporaneamente, ti nasconde, ma dal momento in cui reinserisci la tua password e la tua mail tutto torna come prima: vuol dire che i dati restano sempre registrati da qualche parte.
Diversi metodi sono stati studiati per cancellarsi. Esistono «siti» esterni indipendenti che ti aiutano ad eliminare definitivamente l’account (anche se Facebook ha la possibilità di mantenere per i dieci mesi successivi le informazioni in archivio). C’è chi ha studiato un trucco attraverso le mail per aggirare il problema e far ripartire da zero il profilo.
Il consiglio più importante, in conclusione, è usare la testa: non confondere la bacheca di internet con un pomeriggio a casa degli amici più stretti, in cui posso lasciarmi andare e dire ciò che voglio, o come una seduta dallo psicologo... Facebook è solo un mezzo di comunicazione. E – non fa male ricordarlo – non esiste solo «face»: esistono anche i «books»!
Daniele CATALANO

sabato 14 maggio 2011

La frana di Rivodora

BALDISSERO – L’allarme è scattato nel pomeriggio di lunedì 21 marzo quando praticamente l’intera borgata di Tetti Trivero nei pressi di Rivodora, frazione di Baldissero, scricchiolava sotto la pressione di una ingente frana, generatasi a seguito delle insistenti piogge dei giorni 15 e 16. Siamo a due passi dal territorio di San Mauro. Secondo quanto evidenziato dallo studio Genovese & Associati, interpellato dal Comune di Baldissero dopo l’incidente, il movimento franoso che incombe sull’intero abitato avrebbe «origine da disinvolti interventi antropici nel corso degli ultimi decenni a monte della borgata che hanno determinato un impatto negativo sul delicato assetto idrogeologico della zona». Data l’ampiezza e l’importanza della frana, che si presenta con un fronte di decine di metri, molta è la preoccupazione per una quindicina di famiglie. Non mancano esplicite lamentele dei cittadini nei confronti dell’Amministrazione comunale di Baldissero, da cui si sentono «in questo momento, poco tutelati» come dichiara il signor Guglielmo Pepe, uno tra tanti, che si domanda: «perché il Comune non si è attivato con i propri tecnici anziché emettere un’ordinanza e obbligandoci a pagare direttamente dei professionisti per chiarire lo stato delle nostre abitazioni?».
Dopo lo smottamento il sindaco di Baldissero Carlo Corinto e il vicesindaco Luciana Paletto hanno tenuto un vertice con i Vigili del Fuoco, per impostare gli interventi di consolidamento, un piano del quale, mentre scriviamo, non si conoscono ancora i contorni. Dino Fenoglio, uno dei cittadini in allarme, parla di «scarsa ‘presenza’ degli Amministratori nelle settimane seguenti la fase acuta del movimento franoso che peraltro non pare ancora essersi del tutto esaurito». Naturalmente, oltre a chiedersi con apprensione «chi pagherà i danni?» tutti sperano nella clemenza del tempo, in attesa della definitiva «messa in sicurezza» dell’intera area.
Piero NEBBIA

lunedì 9 maggio 2011

Sette interviste di «Testata d’Angolo» sull’edilizia, l’emergenza povertà, i trasporti pubblici, le finanze comunali - Filippo Polito

Prima domanda: come intende muoversi il nuovo sindaco nel campo dell’edilizia, uno dei temi che più hanno fatto discutere e litigare i sanmauresi negli ultimi anni?
Seconda domanda: come risponderà all’emergenza povertà, ai fenomeni di disoccupazione, a un crescente disagio sociale?
Terzo: quali progetti per il potenziamento dei trasporti pubblici?
Quarto: come far quadrare i fragilissimi conti del Comune?


Filippo Polito (Liste collegate: Futuro e Libertà)

1
Il nostro impegno è volto alla realizzazione di un modello di sviluppo sostenibile, attento alla qualità di vita dei cittadini, alle domande abitative provenienti dai ceti più deboli, all’equilibrio tra bisogni della comunità e risorse disponibili. San Mauro deve essere valorizzato attraverso uno sforzo costante che metta insieme le esigenze della modernizzazione con quelle della difesa da ogni intento speculatorio. Le scelte urbanistiche saranno uniformate al Dpu che detta i livelli di trasformabilità del territorio, senza che questo perda i propri valori ambientali e paesaggistici.
2
I servizi alla persona attivati nei vari ambiti del welfare locale, i quali si caratterizzano in termini di integrazione tra enti pubblici e realtà operative nel settore (volontariato e cooperazione sociale) secondo il principio del lavoro in rete, devono essere ulteriormente rafforzati visto l’aumento di povertà della fasce più deboli, nonostante le difficoltà causate dai limiti imposti alla finanza locale dai Governi centrali, destinando all’uopo adeguate risorse umane e finanziarie. Una amministrazione non abbandona le fasce deboli, a loro deve rivolgersi con sempre più efficacia.
3
Occorre migliorare il trasporto pubblico locale da e verso la Zona industriale ed in particolare nei collegamenti con la futura Stazione ferroviaria dell’Alta Velocità che avrà una sua fermata a Settimo Torinese. Promozione e sperimentazione di forme di mobilità alternative all’auto privata; potenziamento del trasporto pubblico locale e della sua fruibilità, mediante: l’attivazione di nuove linee di trasporto pubblico; l’istituzione di tariffe agevolate per chi viaggia verso il centro della città di Torino con l’abolizione della tariffa extraurbana.
4
Per poter disporre di entrate certe per sostenere i progetti, non sempre è necessario istituire nuove tasse. Gli equilibri di bilancio possono essere raggiunti attraverso un’attenta riduzione delle spese. Sul fronte della spesa occorre operare per razionalizzare gli acquisti, centralizzandoli in un solo ufficio ed utilizzando sempre il riferimento ai prezzi Consip. Vanno rivisitati i contratti di fornitura e di servizio prestando attenzione alle offerte del «libero mercato». Con tali misure i consumi saranno drasticamente ridotti, gli sprechi eliminati e le spese ridotte all’essenziale.

domenica 8 maggio 2011

Sette interviste di «Testata d’Angolo» sull’edilizia, l’emergenza povertà, i trasporti pubblici, le finanze comunali - Bruno Bonino

Prima domanda: come intende muoversi il nuovo sindaco nel campo dell’edilizia, uno dei temi che più hanno fatto discutere e litigare i sanmauresi negli ultimi anni?
Seconda domanda: come risponderà all’emergenza povertà, ai fenomeni di disoccupazione, a un crescente disagio sociale?
Terzo: quali progetti per il potenziamento dei trasporti pubblici?
Quarto: come far quadrare i fragilissimi conti del Comune?

Bruno Bonino (Liste collegate: Ecologisti per San Mauro, Sinistra per San Mauro)
1
Negli ultimi 5 anni Sinistra per San Mauro e gli ecologisti locali sono stati in prima fila nel cercare di mettere un freno alla «vocazione edificatoria» che ha caratterizzato l’Amministrazione Coggiola. Le varianti 11,13 e 14 approvate negli ultimi mesi della legislatura sono esagerate e sbilanciate; esagerate perché, secondo i nostri calcoli, potrebbero incrementare il numero degli abitanti di 6.000 unità che è un dato che dovrebbe fare riflettere ogni persona di buon senso. A San Mauro non vi è emergenza abitativa e vi sono, allo stato attuale, più di 1.000 alloggi sfitti. Sono altresì sbilanciate perché mettono al centro le esigenze dei costruttori e non quelle dei cittadini. Per i cittadini tante nuove abitazioni non sono la priorità. Più case significa più domanda verso servizi già oggi carenti. La San Mauro del 2020 non deve avere più di 21.000 abitanti.
2
Lo slogan della nostra campagna elettorale è «Per un Comune in prima fila contro la crisi». La crisi economica ha colpito duro anche a San Mauro; precariato e disoccupazione minano la nostra struttura sociale mentre la spesa per il welfare del Comune è tra le più basse della Provincia di Torino. Occorre invertire rotta. Le risorse ad oggi destinate al sociale non sono assolutamente sufficienti ed il welfare comunale deve essere ampliato. San Mauro ha una spesa relativa al sociale di 76 euro per abitante. Troppo bassa. Va alzata.
3
Sicuramente ci sarà da seguire con la massima attenzione l’iter che porterà alla realizzazione della Linea 2 della metropolitana di Torino con capolinea a Pescarito. Per quanto concerne le linee attuali fondamentale è il potenziamento delle linee esistenti (61 e 57) con aumento di corse durante tutta la settimana. Altra esigenza molto sentita è una deviazione della linea 57 per portare l’autobus almeno ai limiti della zona della Pragranda. Per i piccoli spostamenti occorre non dimenticare la mobilità sostenibile. Il centro storico di San Mauro ha una vocazione ciclo-pedonale e basterebbe poco per trasformarlo in zona a ciclabilità diffusa.
4
Le risorse vanno ricercate nella riduzione delle spese non prioritarie, nei risparmi, nella lotta alla evasione fiscale e nella tassazione della rendita edilizia. Proponiamo: a) aumento dei valori minimi per definire il valore imponibile ai fini della tassazione Ici delle aree che verranno rese edificabili con nuove varianti; b) aumento significativo degli oneri di urbanizzazione in modo da adeguarli agli effettivi costi delle infrastrutture primarie e servizi secondari che si rendono necessari in caso di edificazione in aree di trasformazione; c) ridurre le spese discrezionali; attivare politiche di riduzione dei costi energetici di tutte le strutture comunali. Forti tagli alle spese per consulenze urbanistiche esterne.

sabato 7 maggio 2011

Sette interviste di «Testata d’Angolo» sull’edilizia, l’emergenza povertà, i trasporti pubblici, le finanze comunali - Alberto Cervetti

Prima domanda: come intende muoversi il nuovo sindaco nel campo dell’edilizia, uno dei temi che più hanno fatto discutere e litigare i sanmauresi negli ultimi anni?
Seconda domanda: come risponderà all’emergenza povertà, ai fenomeni di disoccupazione, a un crescente disagio sociale?
Terzo: quali progetti per il potenziamento dei trasporti pubblici?
Quarto: come far quadrare i fragilissimi conti del Comune?

Alberto Cervetti (Liste collegate: Lega Nord)
1
Lo escludo. Intendo rendere più viva la città con tante iniziative, che non comprendano incrementi edilizi tali da rendere San Mauro sempre più «dormitorio» di Torino.
2-3-4
Noi oggi non abbiamo una nostra presenza nel Consiglio Comunale, per cui non sarebbe corretto fare previsioni di gestione oggi di una situazione economica che non conosco. A livello di principio sono dell’idea che le risorse per le politiche sociali sono le più apprezzabili e che è doveroso ricercare le risorse innanzitutto puntando sull’efficienza e sul risparmio degli eventuali costi «poco utili». Dire di più sarebbe facile, ma pura propaganda elettorale di «bassa lega». Io ci tengo ad una «buona Lega».