martedì 6 dicembre 2011

Emergenza lavoro - Famiglie in allarme

Il 20 gennaio 2008 inaugurammo il primo numero di «Testata d’Angolo», edizione locale del settimanale diocesano «La Voce del Popolo», con un articolo dal titolo: «Il silenzio dei poveri». Si parlava delle nuove povertà ed eravamo solo all’inizio di quella crisi economica di cui si continua a parlare ininterrottamente da quattro anni. Cosa è cambiato nel frattempo? Dal 2008 il problema della povertà si è esteso a centinaia di nuove famiglie anche a San Mauro Torinese. E le famiglie colpite non sono tutte silenziose, ma gridano aiuto, chiedono ascolto.
L’area in cui si estende il territorio sanmaurese si sta trasformando, oggi appare molto variegata. Ci sono la collina con le sue abitazioni ai piedi del Parco protetto di Superga, il centro storico e le borgate di Sant’Anna-Pescatori e Sambuy (dove oltre alle case esistono molte attività commerciali) e l’Oltrepo, zona recentemente ridisegnata con nuovi palazzi e attività che confina con l’autoporto Pescarito: il cuore industriale e della produzione. Tutto questo in 12,5 chilometri quadrati.
Molte attività industriali hanno purtroppo chiuso (Panem, Arancio...) o annunciato che lo faranno (Edilibro Boccato, Cartiere Burgo). Altre hanno lasciato a casa molti lavoratori, alternando periodi di cassa integrazione a piccoli momenti di ripresa come la Case New Holland, in strada Settimo. Le parrocchie, i servizi socio-assistenziali e le altre istituzioni cercano di rispondere all’emergenza ponendo maggiore attenzione ai «nuovi» poveri. È uno dei temi che sarà presentato a mons. Nosiglia nei giorni della sua Visita pastorale.
L’Arcivescovo avrà occasione di visitare anche realtà produttive virtuose, che per fortuna non mancano in città. Ma l’attenzione maggiore sarà posta alla conoscenza diretta delle realtà in difficoltà. Si tratterà di mettersi in ascolto delle centinaia di famiglie che faticano ad arrivare dignitosamente alla fine del mese e delle molte che temono per il futuro.
«La nuova povertà è forse più dura da sopportare perché manca l’abitudine, e al disagio economico si somma quello sociale – ricorda Pierluigi Dovis, direttore della Caritas diocesana torinese – Secondo le cifre ufficiali quest’anno il tasso di povertà in Piemonte è sceso dal 5,9 al 5,3%, ma noi abbiamo altri numeri, ben più pesanti: 12% di poveri nell’area metropolitana di Torino».
Monsignor Nosiglia conoscerà gli imprenditori, che in alcuni casi vivono le stesse paure e timori dei loro dipendenti. L’economia di San Mauro è messa a dura prova da tanti fattori concomitanti: mancanza di commesse, concorrenza e delocalizzazioni. L’utilizzo di cassa integrazione – ordinaria, straordinaria e in deroga – è spesso un’anticamera della mobilità e dei licenziamenti. In queste settimane la Camera del Lavoro torinese ha lanciato un allarme preoccupante proprio in questo senso: l’incertezza sulla reale disponibilità di ammortizzatori sociali in deroga rischia di spingere le aziende a optare per il licenziamento dei propri dipendenti. «Per il 2012 è stata stanziata, per la cassa in deroga, la stessa cifra del 2011» assicurano dalla Camera del Lavoro, dove comunque riconoscono: «il denaro non basterà».
La Case New Holland, sebbene da anni conviva con la «cassa», ha trascorso periodi di buona salute. Quest’estate – precisamente ad agosto 2011 – il comparto Fiat Industrial (camion, veicoli industriali, edili e agricoli) ha registrato un rialzo del 5%, trainato in buona parte dal sito sanmaurese. Sempre nel periodo estivo sono state 15 le nuove assunzioni in strada Settimo. Ma non bastano numeri così esigui a diradare lo spettro della crisi che ormai si è materializzato e diffuso in molti settori: i lavoratori dell’automotive stanno vivendo comunque mesi difficili. A pochi isolati dalla Cnh, in un capolavoro dell’architettura quale è l’edificio delle Cartiere Burgo – opera dell’architetto brasiliano Oscar Niemeyer – decine di lavoratori rischiano di dover fare le valigie. Il gruppo, uno dei principali produttori mondiali di carte patinate, ha intenzione di chiudere la sede che occupa 174 persone. L’intenzione dell’azienda è di concentrare le attività a Villafranca Vicentina, dove già si trova la sede legale. Secondo i sindacati la chiusura dovrebbe avvenire gradualmente nel giro di una ventina di mesi. Soltanto a luglio 2011 la sede sanmaurese della Burgo aveva compiuto 30 anni e per l’occasione era stata organizzata una grande festa a porte aperte nell’omonima via, intitolata al fondatore dell’azienda Luigi Burgo. Contemporaneamente, però, alcune figure interne all’azienda avevano già preso la via veneta mentre lo stabile, da tempo messo in vendita, pare non abbia ricevuto offerte da possibili compratori. Sono tutti segni di un tessuto economico complesso e difficile da comprendere.
Emanuele FRANZOSO

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