
Quest’anno il discorso di Benedetto XVI era centrato sugli «operatori» di pace. I ragazzi ne hanno discusso con particolare riferimento al territorio in cui vivono e alle situazioni prive di servizi o di aiuti per le persone più bisognose, in difficoltà. Hanno dedicato cartelloni e plastici alla proposta di interventi per migliorare alcuni aspetti della propria città, quartiere, parrocchia. Nel giorno della Festa conclusiva i ragazzi di San Mauro hanno incontrati quelli delle altre parrocchie presso l’Arsenale della Pace di Torino (Sermig).
La mattina di domenica 3 febbraio, dopo un momento Segue da pagina I di accoglienza e ballo, sono stati divisi in squadre sulla base delle diverse fasce di età. Per i ragazzi delle elementari e delle medie c’èera un gioco a stand, finalizzato a costruire la «città della pace». Per i ragazzi delle superiori attività di riflessione e condivisione in gruppo. Nel primo pomeriggio Messa nella chiesa del Cottolengo, celebrata da don Marco Ghiazza (assistente diocesano Acr), don Luca Ramello (assistente Giovani) e don Stefano Bertoldini, viceparroco della Crocetta.
La Marcia della Pace è partita dopo la Messa con musica, canti, balli, palloncini, molto festosa. Ha fatto tappa al Cottolengo (il Santo fondatore fu operatore di pace con i malati e le persone in difficoltà), la Basilica di Maria Ausiliatrice (san Giovanni Bosco costruttore di pace con i giovani), il monumento a San Giuseppe Cafasso (operatore di pace con i carcerati e i condannati a morte), al Sermig che è Arsenale «della pace». Al termine della marcia (che ha seguito come percorso via Cottolengo, via Maria Ausiliatrice, piazza Maria Ausiliatrice, corso Regina Margherita, piazza della Repubblica, lungo Dora Agrigento, Sermig), ci si è ritrovati nell’Arsenale della Pace per un ultimo momento di preghiera e testimonianze di solidarietà a cura della confraternita del Sermig. Infine merenda e balli tutti insieme.
Elisa BORDIN
Articolo pubblicato
su "Testata d'Angolo" del 17/02/2013
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