lunedì 1 dicembre 2014

DICIAMO NO AL BULLISMO

Dalle associazioni alle scuole, passando per l’amministrazione comunale e le famiglie, si alza un deciso «no» a bullismo giovanile. Lo dimostrano la sensibilità concretizzatasi in partecipazione e interesse dimostrato in occasione delle iniziative sul tema, tanto che le scuole medie si sono appena aggiudicate un bando del Ministero dell’Istruzione finalizzato proprio alla prevenzione del bullismo e il Comune, in collaborazione con le associazioni, sta avviando un Centro Giovani. Per «bullismo» s’intendono tutte le «azioni di sistematica prevaricazione e sopruso messe in atto da parte di un bambino o adolescente, definito ‘bullo’ o da parte di un gruppo definito tale, nei confronti di un suo pari, percepito come più debole, la vittima ».

Anche se San Mauro – agli occhi di molti – è un’isola felice, non bisogna abbassare la guardia né sottovalutare i campanelli d’allarme, anche alla luce degli episodi che si registrano periodicamente, piccoli o grandi che siano, e di quelli celati nella «rete» e nei cellulari dei nostri giovani. «Tutti coloro che, a vario titolo, sono impegnati a diretto contatto con il mondo giovanile hanno il dovere morale e civile di affrontare il problema - spiega l’assessore Marino Reymondet che di mestiere fa l’insegnante - Spesso esso è nascosto molto bene nelle varie realtà e nelle persone, è un dato assodato che le cosidette ‘isole felici’ nascondono meglio di altre forme di arroganza e sopraffazione. Nel mio caso, chi si occupa delle politiche giovanili, deve concorrere a creare condizioni di partecipazione attiva sul territorio ‘fomentando’ la voglia ad essere protagonisti ed elementi attivi sul territorio. A breve apriremo il Centro Giovani che fa parte di un progetto locale ormai avviato. È un tentativo di offrire uno spazio e una opportunità a favore dei giovani di proporre attività, dialogo, informazioni, aiutandoli a sentirsi cittadini attivi e propositivi. Il giovane ‘bullo’ spesso è passivo, vinto e giocoforza violento ma nessuno nasce così, se non trova intorno a sé indifferenza può cambiare e scoprirsi invece attivo, vincitore e cittadino corretto e, perché no, felice». «Come giovani lavoratori e studenti impegnati nell’associazione Gioc, siamo chiamati alla sfida quotidiana di educare, formare ed evangelizzare i ragazzi dei nostri territori, camminando al loro fianco in questo percorso - spiega Francesca Porrovecchio della Gioventù Operaia Cristiana (Gioc), della quale don Ilario Corazza è stato appena nominato assistente a livello torinese - Grazie al confronto reciproco all’interno del gruppo, come luogo educativo e di crescita per eccellenza, i giovani possono riscoprire la loro identità, raccontare il proprio stato d’animo e le problematiche che vivono in famiglia, con gli amici, a scuola, diventando così protagonisti impegnati e consapevoli dei loro ambienti di vita.


La prima vera arma per combattere il bullismo è ‘parlarne, parlarne, parlarne’, e l’esperienza di gruppo per i nostri ragazzi, da questo punto di vista, diventa così il luogo privilegiato per iniziare a farlo davvero». San Mauro sembra aver recepito in pieno queste indicazioni. In questi giorni la scuola media statale «Carlo Alberto Dalla Chiesa», ha vinto un concorso bandito dal Miur (Ministero dell’Istruzione dell’Università e della Ricerca) su questo tema e partecipato attivamente al tavolo avviato ufficialmente lo scorso 25 ottobre dall’associazione culturale AltreArti nella serata dal titolo «Il Bullismo non è rock». In quell’occasione, tra un brano musicale e l’altro, il pubblico si è trovato immerso in un dibattito vivo, affrontando il tema dell’educazione dei figli, della necessità di fare rete e prevenzione con scuola, istituzioni e loro: i giovani. Non ci è voluto molto a sciogliere la vergogna condensandola in gocce di speranza e in azione. Ci è riuscito Flavio Rubatto, educatore e musicoterapeuta di AltreArti che ha intrattenuto il pubblico, rimasto a bocca aperta e in silenzio profondo (bambini compresi) per oltre mezzora, con alcuni «giochi» improntati sull’osservazione dei movimenti del corpo basata sulla programmazione neuro linguistica (pnl) e sul lavoro d’insieme, con il canto di gruppo (tecnica dell’ancoraggio). Una breve dimostrazione di una parte del cosiddetto «metodo AltreArti»: imparare - la musica, ad esempio - sperimentando e giocando con le infinite potenzialità comunicative che il corpo e la mente umana offrono. Abbiamo incontrato la professoressa Luisa Dal Paos - dirigente scolastica delle scuole medie sanmauresi che insieme alla collega Patrizia Pramaggiore, dirigente scuole elementari, ha partecipato alla tavola rotonda - al fine di comprendere da vicino questo fenomeno e come la scuola italiana intende porre fine allo stesso. Secondo la dirigente, è importante lavorare in rete partendo dal nucleo familiare. «La famiglia - spiega Dal Paos - deve far comprendere all’adolescente i rispettivi ruoli che sono diversi».

La famiglia del «bullo», chiamata in causa, spesso si sente in dovere di difendere il proprio figlio sminuendo l’atto o negandolo del tutto, questo porta a screditare le azioni preventive o educative che la scuola intende prendere. «La famiglia si sente chiamata in causa più di quanto dovrebbe e dovrebbe comprendere che essi e il bambino non sono allo stesso piano» prosegue la preside sanmaurese che sottolinea anche il «timore di chiedere aiuto, anche per paura che il bambino venga allontanato dalla famiglia». Sul cyberbullismo Dal Paos aggiunge che «i ragazzi vanno educati all’utilizzo degli strumenti offerti da Internet» e per questo la scuola media sanmaurese ha aderito a un ciclo di serate organizzate da «La Piazza dei Mestieri» con corsi di formazione per insegnanti, conferenze e laboratori per ragazzi e conferenze aperte alle famiglie. La passione della docente per il suo lavoro è racchiusa in questa frase che ci rilascia, a fine intervista: «Ho insegnato per 32 anni informatica, l’altro giorno sono stata venti minuti in classe per sostituire una collega. Venti minuti in classe ed ero felice».
Emanuele FRANZOSO Chiara MUNNO ha collaborato MATTEO DE DONÀ

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