sabato 12 marzo 2011

Un augurio agli «eletti»

Girando per la città siamo attirati tutti dai cartelli elettorali, che ci presentano dei volti di persone che si candidano ad essere eletti al Consiglio comunale. Forse per «deformazione professionale», uno dei collegamenti di idee che ci viene alla parola «eletto» ed «elezione» è l’elezione che Jawhè nel Primo Testamento fa nei confronti del popolo d’Israele. Riportiamo la definizione di «elezione» secondo il Nuovo Dizionario Teologico delle Paoline, a cura di Giuseppe Barbaglio e Severino Dianich. L’alleanza degli uomini con Dio viene costantemente presentata come una «elezione: è Jawhè che ha scelto Israele come suo alleato e ne ha fatto un popolo a parte (Nm. 23,9). Dire elezione è come dire possesso, unione, intimità, amicizia, vera situazione di privilegio, che però non mette al riparo dai castighi (Am 3,2). L’elezione di Israele, il più piccolo fra tutti i popoli, è perfettamente gratuita (Dt 9,5) e libera (Ger18,2-6). L’unica spiegazione di essa è l’amore sovrano di Dio e la fedeltà alla promessa (Dt 4,37; 7,8;10,15); tuttavia non è capricciosa e irrazionale: è fatta per una missione da compiere per gli altri, secondo il piano di salvezza preordinato da Dio (Is 42,1; 49,7). L’alleanza è condizionata all’osservanza dei comandi di Dio. La situazione di popolo eletto, tutt’altro che dispensare dagli impegni morali, li suppone e li esige in modo più rigoroso».
In modo analogico cerchiamo di leggere questa definizione e di applicarla a tutti i candidati che verranno «eletti», di qualsiasi partito siano. Coloro che verranno eletti dovranno ricordarsi che si trovano in una situazione di privilegio e di responsabilità nei confronti dei cittadini di San Mauro Torinese e che si trovano in Consiglio comunale per il rapporto di fiducia che il cittadino elettore ha dato loro.
Coloro che verranno eletti dovranno ricordarsi che si trovano in Consiglio comunale per portare avanti una missione dettata dal programma elettorale presentato e dal dovere di amministrare per il bene comune di San Mauro.
Coloro che verranno eletti dovranno rispondere ai cittadini delle loro azioni, perché come il popolo eletto, dovranno rispettare le regole in maniera rigorosa, per essere dei primi «inter pares» e vivere in prima persona gli impegni morali che il loro ruolo esige e suppone.
Auguriamo a tutti i futuri eletti del Consiglio comunale e in particolare al nuovo Sindaco della nostra città di poter governare diventando esempio di buona amministrazione, per far diventare sempre più vivibile la nostra città, attenta ai più «piccoli» e accogliente; perché, come per il popolo di Israele, si possa guardare a questa città sotto la collina come un luogo in cui la fraternità e il buon vivere sia il segno che ci contraddistingue.
don Claudio e don Ilario

Nessun commento:

Posta un commento