
L’appuntamento diocesano che tradizionalmente conclude il cammino del «mese della Pace» dell’azione Cattolica è una marcia della Pace: quest’anno si è tenuta domenica 5 febbraio nel quartiere torinese Barriera di Milano. Abbiamo chiesto un resoconto alla sanmaurese Elisa Bordin (20 anni), che vi ha preso parte.
«La marcia – spiega Elisa – era organizzata dall’azione Cattolica in collaborazione con altre associazioni quali Gioc, Acli, Cisv, Cvx, Libera, Meic, Focolari, Agesci. Fra le iniziative che l’hanno preceduta spicca un appuntamento particolarmente significativo, tenutosi il 3 febbraio: una conferenza su Giustizia e Lavoro, Giustizia e Disuguaglianza, Giustizia e Consumi e risorse, cui ha partecipato Giancarlo Caselli. La marcia si è svolta domenica 5 a Barriera di Milano, base operativa e punto di partenza la parrocchia di Maria Speranza Nostra. Nel pomeriggio siamo giunti fino in piazza Crispi».
Quante persone hanno partecipato? Come si è svolta la giornata?
Circa 300 persone, fra cui tantissimi bambini. Nel corso della mattinata si sono tenuti momenti di gioco, bans, animazione. Alle ore 12.30 la messa alla «SXA» con don Marco Ghiazza che ha tenuto un’omelia sui temi della pace. Dopo la messa il pranzo e la marcia pomeridiana. La giornata si è conclusa alle 16.30 in piazza Crispi con testimonianze sui vari temi, momenti di ballo, bans e infine la merenda.
Qual era il tuo ruolo? Come hanno partecipato i sanmauresi?
Ogni anno la marcia segna il culmine di un mese dedicato nelle parrocchie a riflettere sui temi della giustizia e della pace. Il Mese della Pace, appunto. A San Mauro si è parlato di pace e giustizia nei vari incontri del catechismo e dei gruppi con i ragazzi interessati (nello specifico i ragazzi delle medie). Nel giorno della marcia io ho svolto il ruolo di «Portapace»: aiutavo nei giochi a stand del mattino, assistevo i piccoli nel pranzo, animavo la marcia con giochi, cori e balli.
Matteo DE DONA
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