giovedì 17 febbraio 2011

Affresco millenario nella chiesa di Pulcherada



Il ritrovamento di un affresco databile attorno all’XI-XII secolo nella chiesa di Pulcherada è giunto a sorpresa, pochi mesi fa, durante i restauri del monumentale edificio di San Mauro. Dietro a uno strato di intonaco è comparsa l’immagine nitida e intatta di un Cristo Pantocratore. Si tratta di una scoperta straordinaria, che le Soprintendenze si preparano a fare esaminare da specialisti dell’Università e del Politecnico di Torino.
Il sindaco Coggiola ha espresso grande soddisfazione per il ritrovamento. A fine marzo si terrà un convegno per illustrarlo, ma anche per aggiornare la popolazione sull’andamento dei lavori di restauro della chiesa: un cantiere che ha bisogno di ulteriori finanziamenti. «Una scoperta di eccezionale valore storico e artistico». Così il sindaco di San Mauro Giacomo Coggiola commenta il recente rinvenimento di un affresco del Cristo Pantocratore nella chiesa di Santa Maria di Pulcherada. Durante i restauri che stanno interessando l’edificio (proprietà comunale) è affiorata una superficie affrescata di circa trenta metri quadrati, posizionata nell’abside e risalente all’XI-XII secolo. Venne coperta da uno strato di intonaco nel 1667.
I restauri della chiesa sono in corso da tempo ma solo nell’estate del 2010 è venuta alla luce la mano del Cristo: un indizio che faceva presagire un affresco di proporzioni molto più grandi. Soddisfatte, dopo il recupero complessivo del dipinto, si dichiarano le Sopraintendenze che guidano i lavori di Pulcherada. «Sono rimaste entusiaste della scoperta – riferisce il sindaco – L’affresco risale intorno al 1.100: potrebbe essere l’unico del genere in Italia». Toccherà al Politecnico e all’Università di Torino analizzare l’affresco insieme al Consorzio San Luca, che ha portato fin qui avanti i lavori, e insieme al Consiglio Nazionale delle Ricerche che si occuperà anche di stabilire quali materiali compongono la pittura.
Il termine «Pantocratore» viene dal greco «pantocrator» e significa «sovrano di tutte le cose»: indica generalmente una raffigurazione di Cristo in atteggiamento maestoso e austero, con le tre dita della mano destra impegnate in un atto di benedizione.
I restauri di Pulcherada non sono intanto finiti. Il Comune ha reperito finanziamenti per 283 mila euro, la Compagnia di San Paolo e la Fondazione Crt sono intervenute rispettivamente con 70 mila e 25 mila euro, «ma stiamo cercando nuovi fondi – spiega Coggiola – perchè il lavoro da compiere è ancora tanto». Nel corso degli interventi sono stati individuati altri possibili siti di affreschi, di cui uno annerito dalla presenza di una caldaia. È stata individuata anche una cripta sotto l’abside, oltre ad alcune tombe con sepolture maschili al loro interno.
A proposito del Cristo Pantocratore l’Amministrazione comunale ha programmato per il 31 marzo un convegno che illustrerà la scoperta e aggiornerà i cittadini sull’andamento dei lavori di restauro. «Anche in quell’occasione – conclude Coggiola – proveremo a cercare finanziatori che ci aiutino a riportare la chiesa di Santa Maria di Pulcherada al suo antico splendore».
Massimo PALMISCIANO

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