Un libro sulle cartoline d’epoca racconta, illustra e salvaguarda la collina sopra San Mauro Torinese. Partorito proprio nella «città delle fragole», s’intitola «Superga – cronache, luoghi ed identità in un secolo di cartoline»: riproduce oltre duecento immagini, tutte provenienti dalla collezione di cartoline che il sanmaurese Enrico Mottura, esperto di montagna, ha raccolto nel corso di un certosino lavoro di ricerca e che hanno come oggetto Superga, la sua Basilica, il suo paesaggio, le sue memorie. A curare insieme a Mottura le oltre duecento ricchissime pagine del libro, finito di stampare nell’ottobre 2010, è stato Fabrizio Bertolino, ricercatore e presidente del Parco Naturale della Collina Torinese nonché grande appassionato di storia locale. Una fatica che è stata ultimata in concomitanza con la ricorrenza dei 150 anni dell’Unità d’Italia, ma che ha radici più lontane. Nella Collezione Superga rientrano tutte le immagini in cui compare la Basilica, la tranvia a dentiera, l’abitato di Superga, ma anche quei luoghi che per rapporti di stretta vicinanza geografica (borgata Sassi di Torino, borgata Sant’Anna di San Mauro...) o per rapporti funzionali (Madonna del Pilone come punto di partenza delle gite al colle) aggiungono elementi alla comprensione delle caratteristiche e della storia di questo luogo. Poi c’è un aspetto ambientalista che ben emerge ad esempio nel capitolo di Letizia Ruo Rui (uno dei numerosi contributi): racconta la storia delle aree protette e l’importanza naturalistica del verde collinare e del fiume «a due passi da Torino».
«Il libro, prendendo spunto dalle immagini, racconta la storia, le emergenze architettoniche e le trasformazioni nel tempo della collina di Superga, che dal 1991 è diventata Parco Naturale ai fini di tutelare e valorizzare un territorio di grande interesse paesaggistico e naturalistico – precisano Mottura e Bertolino –. La straordinaria sequenza di cartoline copre un arco temporale di oltre un secolo e consente un formidabile excursus (vissuto in modo diretto, grazie all’icastica immediatezza dello scatto fotografico) sulle trasformazioni che hanno caratterizzato Superga e il suo microcosmo di collina. Il lavoro si pone in forte continuità con l’opera di riscoperta e valorizzazione delle valenze paesaggistiche, naturalistiche, storiche ed architettoniche del territorio collinare».
In Piemonte tra il 1990 e il 2008 si sono persi circa 24 mila ettari di suolo fertile (terreni di prima classe), di cui 7.500 nel territorio della provincia di Torino. È un altro aspetto esaminato dal volume su Superga – edito dal Parco Naturale della Collina Torinese e fondazione Negri e Collina (218 pagine, 42 euro) – che si avvale anche dei contributi di Stefano Camanni, Massimo Condolo, Franco Correggia, Graziano Delmastro, Francesca Ellena, Lucetta Fontanella, Matteo Massara, Franco Ossola, Cinzia Rej, Letizia Ruo Rui, Simone Schiavi, Alberto Selvaggi. «Il libro contiene anche un avvertimento sui guasti dell’abbandono delle pratiche di cura e coltura del territorio, sulla ininterrotta invasione cementizia – concludono i curatori – Guardata in controluce, la successione di fotogrammi lascia intuire i contorni incerti e sfuggenti del ‘processo’ che ha scolpito e modellato questo luogo. E quasi per incanto riporta dissolvenze aurorali ed echi perduti che, riaffiorati dalle nebbie del tempo, sanno ancora raccontare storie lontane».
Emanuele FRANZOSO
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