domenica 13 febbraio 2011

Con i giovani di San Mauro

«Ce saremo». Con questo slogan scherzoso – ma affettuoso - i giovani di San Mauro hanno aderito numerosi al loro primo incontro con il nuovo arcivescovo di Torino, mons. Cesare Nosiglia, che lunedì 10 gennaio ha visitato i territori di Gassino, Castiglione, San Mauro per conoscere i sacerdoti e appunto i giovani. L’appuntamento rivolto ai giovani delle Unità pastorali 29 e 30 ha visto la partecipazione di circa duecento persone, di cui molti sanmauresi (nella foto), quasi tutti fra i 18 e i 30anni.
La lettura e l’analisi di un passo del Vangelo, sulla chiamata dei primi apostoli, ha permesso di entrare nel clima della serata. Poi, per circa un’ora, il vescovo Cesare ha parlato di fede, di vocazione e di giovani con chiarezza e simpatia, rispondendo alle domande rivoltegli dai presenti e narrando le esperienze belle e impegnative vissute durante la propria giovinezza e durante i suoi 42 anni di apostolato, di cui 13 vissuti accanto a papa Giovanni Paolo II. Significativo un aneddoto accaduto nel 2000, durante la Giornata Mondiale della Gioventù a Roma: «Ricordo che al termine della veglia del Sabato, il Papa era pensieroso. Chiese a me e agli altri organizzatori come facessero tutti quei giovani, in quel luogo sconfinato, a sentire le sue parole dall’altare, che era così lontano e quasi invisibile dalle ultime posizioni. ‘Beh, abbiamo montato dei megaschermi e abbiamo fornito delle radioline con la traduzione simultanea!’ rispondemmo noi con un certo orgoglio. ‘Ma come? Questi ragazzi vengono dall’altra parte del mondo per essere vicini al Papa, e lo vedono solo in un televisore e lo sentono parlare alla radio?’. Insomma, il giorno dopo, con grande preoccupazione del servizio d’ordine, volle presentarsi alcune ore prima della Messa e andò a trovare di persona quei giovani che si erano accampati al fondo della spianata».
Fare attenzione al prossimo, ascoltarlo, instaurare relazioni. Mons. Nosiglia ne ha parlato ai giovani, ricordando che il Papa nel 2000 li definì «sentinelle del mattino». Fu una felice descrizione di quella che deve essere la vocazione di ogni spirito giovane: sentinella è colei che vigilia, sa dare la sveglia all’accampamento, questo il suo compito irrinunciabile. I giovani possono dare la carica a questa società, e a questa Chiesa.
Matteo DE DONA'

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